La casa senza ricordi di Donato Carrisi, recensione

La casa senza ricordi” di Donato Carrisi non è un libro considerabile facile, ma è uno di quei romanzi che ti viene comunque da consigliare per la trama intricata e per il modo in cui stimolano il pensiero di chi legge. Un testo che non sta fermo e che spinge a muoversi anche il lettore.

La casa senza ricordi, thriller particolare

In questo libro edito da Longanesi Donato Carrisi racconta di un bambino che viene ritrovato in un bosco nella Valle dell’Inferno. Un ragazzino per il quale si era persa ormai la speranza di un ritrovamento in vita. Nico, questo il suo nome, ha dodici anni e sembra apparentemente essere in buone condizioni.

È stato vestito, tenuto al caldo, nutrito. Le sue condizioni fisiche generali sembrano buone ma non si riesce a capire chi sia stato a prendersi cura di lui perché il bambino non ha intenzione di parlare. Nella sinossi del romanzo la sua coscienza viene descritta come “una casa buia e in apparenza inviolabile“.  Si pensa che l’unico in grado di poterlo far comunicare nuovamente con l’esterno sia Pietro Gerber, il migliore ipnotista di Firenze, conosciuto anche come l’addormentatore di bambini. Effettivamente l’uomo riesce nell’impresa ma nel momento in cui Nico inizia a parlare, il terapeuta si rende conto che la storia che il ragazzino racconta, non è la sua.

Libro che affascina e cattura

A prescindere che si ami o meno la prosa di Donato Carrisi, La casa senza ricordi è un libro che affascina e che è palese che sia frutto, come è stato chiarito, di un importante studio sull’ipnotismo e la psicoterapia. Diviene quindi impossibile definire stupidaggini le tecniche presentate. L’autore, proprio grazie al lavoro di ricerca fatto, riesce a fornire al lettore un testo che risulta accattivante a prescindere.

Lo stile di scrittura è abbastanza fluido e questo aiuta nella lettura che tra le altre cose, per via dei tanti colpi di scena che vengono presentati nella narrazione e per la brevità dei capitoli, risulta molto veloce e in grado di far mantenere questa rapidità anche al lettore. Certo, ogni tanto si rischia di confondersi leggendo, ma si riesce sempre nel ritrovare il filo principale.

Lo abbiamo già anticipato: non si tratta di un libro facile, ma è senza dubbio un thriller che appassiona e che fa riflette, su diversi spunti. Magistrale, senza dubbio, la caratterizzazione dei personaggi dei quali Donato Carrisi, proprio per via della trama, offre un profilo psicologico concreto tanto quanto le ambientazioni.

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