Il rumore delle cose nuove di Paolo Genovese, recensione

“Il rumore delle cose nuove” di Paolo Genovese e un libro che può lasciarti soddisfatto della lettura, stupendoti anche se hai dei preconcetti. E adesso spiegheremo perché.

Niente preconcetti nei confronti de Il rumore delle cose nuove

In parte dipende anche da possibili pregiudizi che si può avere nei confronti di questo artista. Al quale aveva riconosciuto molto più che saltuariamente non solo di essere un ottimo regista di commedie italiane dal taglio particolare, ma anche uno scrittore che sa come gestire alcune tematiche.

Per approcciarsi bene a “Il rumore delle cose nuove” di Paolo genovese bisogna mettere da parte preconcetti e pregiudizi di ogni genere. Anche quelli legati a un titolo che fa presagire qualcosa che forse potrebbe essere scontato. La lettura del romanzo, contrariamente a quel che si pensa, offre comunque degli scorci interessanti. Dati da un autore che grazie alla scrittura di sceneggiature intelligenti è stato in grado di conquistarci.

Probabilmente “È tutta colpa di Freud” ne è l’esempio più eclatante. Un ottimo film e un libro abbastanza piacevole da sfogliare. È necessario approcciarsi a “Il rumore delle cose nuove” come un’opera fatta per intrattenere e solo lontanamente fare la morale. E un consiglio questo che vogliamo darvi per assaporare meglio il gusto della narrazione.

Il taglio della storia può essere anche qualcosa di esplorato già da altri. Ma questo non lo rende un libro noioso o incapace di intrattenere nel modo giusto il lettore di qualsiasi età e qualsiasi genere.

Personaggi in grado di conquistare

In questo caso infatti abbiamo sei personaggi adulti e un bambino che vivono una propria storia, l’una diversa un’altra ma comunque contingenti. Esistenze che si sono sfiorate per tanto tempo e che poi si troveranno ad avere a che fare con una resa dei conti importante. Anche senza spoilerare nulla di quella che è la trama è possibile dire che un filo conduttore delle storie, per quanto molto sottile, è la disperazione.

Non ci si può approcciare a questo romanzo pensando di ridersela allegramente. Parliamo di trame che raccontano di fragilità, che sembrano talvolta urlare ma che in realtà raccontano davvero qualcosa di intimo e dolce toccato malamente dalla disperazione. La narrazione è molto veloce, dura e cruda nel suo rappresentare i vizi e le virtù e come era possibile aspettarsi da un autore come Paolo Genovese, molto cinematografica.

È un libro da scoprire pian piano, in modo intimo. Poi lo stile potrà anche non piacere. Ma si tratta di uno di quei libri che meritano di essere letti per il messaggio psicologico e sociale che regalano.

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