Due di due di Andrea De Carlo

Due di due” di Andrea De Carlo è la storia di un’amicizia, ma al contempo quella di un’intera generazione: parliamo dei sessantottini, di quei giovani che in nome di un ideale sono stati in grado di buttare tutto all’ortica e lottare.

Di una generazione che ormai non c’è più. Lo scrittore la racconta attraverso un romanzo fedele ma al contempo critico.

Leggere questa particolare opera dello scrittore è come trovarsi a che fare con il nonno di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”. Questo perché il libro di Enrico Brizzi sembra essere né più né meno la continuazione del discorso di “Due di due”, il racconto della fined che tutti quei giovani rivoluzionari hanno fatto crescendo. Nel romanzo di De Carlo è impossibile non notare come lo stile dello scrittore aiuti a non perdere la bussola in una situazione, in una storia che porterebbe quasi fuori dai binari il lettore poco attento ai particolari.

E non solo perché  Guido Laremi, uno dei protagonisti del libro, è un giovane scapestrato nel quale noi tutti vorremmo ritrovarci e che una ne pensa e cento ne fa, ma soprattutto perché se c’è una cosa che non fa difetto allo scrittore è quella di particolareggiare il proprio racconto attraverso tante situazioni.

Nei due protagonisti di questa amicizia che corre attraverso gli anni, Guido e Mario vi è raccolta, né più né meno, la doppia anima di un periodo di storia che ancora oggi si fatica a capire. Soprattutto con il senno del poi, in un contesto nel quale coloro che hanno lottato per diritti importanti ed imprescindibili, sembrano essersi persi nella loro crescita e nel loro imborghesimento.

Il libro racconta di due modi di essere rivoluzionario: quello impetuoso dell’inizio e della  successiva cessione alla debolezza della mezza età, e quello paragonabile all’effettivo riscontro della felicità, basato sì su delle rinunce, ma anche ad una rincorsa effettiva di ciò che magari all’inizio non si è sostenuto, ma che alla fine si è abbracciato totalmente. Ed è inutile dirlo, alla fine quello che ne risulterà spezzato è proprio colui che con più veemenza ha sempre sostenuto le sue idee da giovane.

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