La biblioteca, questa sconosciuta

biblioteca accogliente

Sono sempre perplessa, e lo dico, credetemi, senza snobismo, quando mi imbatto in case senza libri. In una, mi ricordo, non c’era traccia né di libri né di giornali e neanche della classica Bibbia o del piccolo vangelo che ti viene dato quando fai la prima comunione. Garantisco, non si trattava di buddisti, ma di cattolici.

Non c’erano neanche libri presi in prestito dalla biblioteca. Per un semplice motivo: gli abitanti della casa non ne avevano mai frequentata una e non avevano intenzione di farlo visto lo scarso livello di igiene della stessa (era il loro punto di vista, ahimè).

Devo dire, a discolpa di molti, che non tutti i paesi o le città italiane offrono un servizio decente. Io per esempio sono cresciuta in una città di quarantamila abitanti e andavo a scuola in una che ne aveva quindicimila in più. Nessuna delle due aveva una biblioteca aggiornata.

Solo testi antichi o vecchi che possono servire per delle ricerche scolastiche o per soddisfare le curiosità di un bibliofilo, niente di più. Adesso però abito in una cittadina con un’ottima biblioteca. Fornitissima, aggiornata, con sala computer e collegamento gratis alla rete.

Eppure, eppure. Per molte persone la biblioteca è un luogo triste e pieno di germi. Chi, prima di me, avrà preso quel libro? Con che mani? Dove lo avrà posato in casa?

Lo so, vi sembrano argomentazioni assurde, eppure per molti è così: il libro non è un’esperienza, ma una sorta di ponte tra me ed un’altra persona. E se per alcuni lettori, come Helene Hanff di 84 Charing Cross Road, questo ponte è un privilegio, per altri invece è un limite.

Personalmente amo la biblioteca perché mi consente di curiosare, di sbirciare, di prendere un libro e lasciarlo dopo due pagine senza sentirmi male perché ho appena sborsato venti euro per comprarlo.

Ed è per questo che la sovvenziono. Non economicamente, ma con i libri che periodicamente prendono il volo da casa mia. Preferisco portarli a loro, perché possano essere a disposizione di tutti e perché mi sembra che restino ancora un po’ miei.

Senza contare, che rendo felici i responsabili della biblioteca che sono sempre a corto di fondi per i nuovi acquisti. Voi lettori di Libri e Bit che mi raccontate? Che rapporto avete con la biblioteca della vostra città?

Photo Credits | Friar’s Balsam su Flickr

1 commento su “La biblioteca, questa sconosciuta”

  1. Non ci sono mai andato perché non ci posso andare. Sarà sicuramente piccolissima.
    Credo che le biblioteche siano uno dei pochi patrimoni dell’umanità rimastici: inteso come il valore della diffusione del sapere fuori dal concetto di lucro.

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