La biblioteca di Giovan Battista Vico ed il mistero dei libri scomparsi

biblioteca giovan battista vico libri scomparsiLa biblioteca di Giovan Battista Vico ed i libri scomparsi. Sembra il titolo di una pellicola hollywoodiana: in realtà è un fitto mistero che giusto in queste ore non solo si è palesato davanti alle forze di polizia napoletane, ma anche nei maggiori media.  La biblioteca napoletana dei Girolamini è in pessime condizioni. Ed alcuni tomi, circa millecinquecento, sono scomparsi nel nulla.

Non staremo qui a discorrere di chi sia a capo della biblioteca con nomi e cognomi e conseguenti bagarre politiche. Ci limiteremo a parlare dei fatti e dei libri, nostra principale branca di interesse. I fatti, la cronaca giornalistica, ci raccontano che una delle biblioteche più ricche ed importanti di Italia è al momento in condizioni definibili pietose rispetto a quelle che dovrebbe avere un luogo del genere.

La prima denuncia in tal senso è arrivata circa quindici giorni fa quando il prof. di storia Tomaso Montanari, recandosi in visita alla Biblioteca dei Girolamini ha poi denunciato alla testata “Il Fatto”, di aver trovato il luogo, normalmente ospite dei 150mila tra libri rari e volumi antichi, in uno stato di pieno disordine, impolverato e con libri accatastati a terra e lattine di bibite vuote sui tavoli.

Non solo, molte persone che abitano nei pressi del convento raccontano di auto che cariche di materiale, escono dai cortili della biblioteca la notte quando in teoria, nessuno li vede.  Una situazione molto particolare che sta man mano alzando un polverone, come giusto che sia, molto ampio e ramificato. La stampa punta molto sull’attuale gestore della biblioteca che, eliminando qualsiasi intento di polemica, effettivamente dovrebbe essere responsabile della sua gestione e del suo mantenimento. E non solo: sono almeno 2000 i personaggi noti della cultura e della letteratura che hanno firmato una petizione per richiedere chiarezza.

Sarà curioso capire come andrà a finire l’intera faccenda e l’auspicio, apertamente confessato, è quello di venire a conoscenza non solo della sistemazione della biblioteca, ma anche del ritrovamento dei libri trafugati.

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