Vecchie conoscenze di Antonio Manzini, recensione

Vecchie conoscenze di Antonio Manzini è un romanzo che può rivelarsi un ottimo approdo sia per chi ha seguito la serie di libri che riguardava la vita e le attività di Rocco Schiavone, sia per chi alla ricerca di qualcosa da leggere abbia deciso di optare per un poliziesco noto per via di trasposizioni televisive.

Trama interessante e profonda per Rocco Schiavone

In questo caso il Rocco Schiavone è impegnato a indagare a proposito dell’omicidio di una professoressa in pensione: un caso come tanti altri? No, perché il passato in qualche modo si sta facendo sempre più pressante sull’uomo soprattutto per via di Sebastiano, l’amico ancora impegnato nella ricerca spasmodica dell’assassino di sua moglie. Una preoccupazione che non lo fa dormire e che lo innervosisce: Vecchie conoscenze di Antonio Manzini, come si può immaginare anche dalla sola sinossi, in questo caso non delude: il vicequestore è un personaggio la cui caratterizzazione è stata sempre in grado di avere una certa presa sul pubblico, anche semplicemente attraverso il racconto di chi aveva letto i romanzi.

E si sa, le figure malinconiche e scontrose grazie alle loro contraddizioni vengono amati e non poco. E se c’è una cosa che non manca allo scrittore quando parla di Schiavone è proprio il coinvolgimento nella sua storia, palpabile e decisamente più presente rispetto ad altri scrittori noti del panorama italiano e interazionale.

Ultima avventura di Rocco Schiavone da non perdere

Vecchie conoscenze di Antonio Manzini è l’ultima avventura di Rocco Schiavone, nel vero senso della parola.  E quando si parla di vecchie conoscenze di questo poliziotto lo si intende anche in questo caso in senso letterale. Un esempio tra tanti? Michele Daruta, l’agente che tra le altre cose da una mano di notte lavorando nel forno gestito dalla moglie,  Antonio Scipioni, Italo Pierron e anche Domenico D’Intino, un po’ meno “preciso” di altri collaboratori del vicequestore ma forse uno dei più devoti.

E come già accennato anche gli amici di infanzia e Lupa. Insomma, anche se come traccia di fondo vi è sempre un caso importante sul quale indagare e da risolvere, c’è tanto di personale del vicequestore che qualsiasi tipo di lettore non avrà problemi a rimanere affascinato dalla trama.  Si tratta, senza spoilerare, di un libro consigliabile? Sì, perché scritto bene e caratterizzato nei personaggi anche meglio. C’è bisogno per forza di aver letto gli altri libri? Potrebbe essere intrigante per arrivare alla lettura conoscendo molti più elementi, ma non è un problema nemmeno recuperarli in seguito con calma.

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