histoire d'o torna libreria bompiani

Histoire d’O torna in libreria con Bompiani

histoire d'o torna libreria bompiani

Un classico della letteratura erotica: come definireste altrimenti Histoire d’O. Il libro che più ha creato scandalo nel mondo negli anni ’50 torna nelle nostre librerie in una nuova edizione dopo 40 anni. Se non vi tornano i conti non preoccupatevi: fu pubblicato per la prima volta in Italia nel 1971.

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Ebook in offerta: BUR e Bompiani da 0,99 euro

Volete rinnovare la vostra libreria on line con nuovi titoli ma non volete spendere troppo denaro? BUR e Bompiani offrono 1.400 eBook a un prezzo davvero speciale, un’offerta che potrebbe rivelarsi molto utile, soprattutto per chi non è alla ricerca di romanzi di vari generi

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ercole patti - un bellissimo novembre

Un bellissimo novembre di Ercole Patti

ercole patti -  un bellissimo novembreProprio nei pressi di Eccentrici Amori di Roger Peyrefitte, recensito pochi giorni fa, ho trovato anche Un bellissimo novembre, di Ercole Patti, edizioni Garzanti, anno 1967. Diciamolo, amo le librerie strapiene e ricolme di chicche come questa, cui magari nessuno fa caso da anni.

Sulla copertina leggo: La storia poetica e tragica di un amore scabroso. Mi chiedo: potrà mai un libro scritto negli anni sessanta, ambientato nel 1925, essere scabroso ancora oggi? Sì, può. Complice il contrasto tra la scrittura piana e chiara di Patti e il tema trattato, la relazione sessuale tra una giovane zia e il nipote, la storia mette decisamente in crisi il lettore.

Perché leggendola non è difficile immedesimarsi ora nella giovane e disinibita zia ora nel nipote che deve ancora essere iniziato ai piaceri della carne. Ci si dimentica che stiamo parlando di una tipa che fa sesso con il figlio di sua sorella. Immaginate cosa accadrebbe se lo stesso libro fosse pubblicato in questi giorni.

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il piccolo principe

Libri da regalare a Natale, Il piccolo principe 3D

il piccolo principeSe state cercando un regalo con cui fare colpo su bambini e ragazzini, acquistando la versione Pop-Up de Il piccolo principe, farete centro. E’ una versione davvero strepitosa di un grande classico. A rischio di sembrarvi eccessivamente entusiasta, ve lo consiglio di cuore.

Certo, sono di parte. Il piccolo principe è uno dei miei libri preferiti, che ancora adesso rileggo con piacere. Non mi fermo alla frase più citata del romanzo, che è stata trasformata in un motto da Bacio Perugina (l’essenziale è invisibile agli occhi, eccetera). Tutto il libro è da leggere, perché ci fa esplorare con tratti veloci l’umanità stessa, con le sue manie, le sue debolezze, le sue fisime.

Se da bambini ci immedesimiamo nel principe, da adulti non possiamo non chiederci a quale degli strani personaggi da lui incontrati somigliamo. Io lo userei come una sorta di cartina al tornasole, periodicamente. Tornando, però, al libro pop up vi spiego perché vale la pena spendere ben 30 euro per acquistarlo.

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Presentazione di Facciamolo a skuola, di Marida Pijola

Facciamolo a skuola, coma cita la stessa sinossi, è “la storia dei Peter Pan dell’era digitale. Bimbi sperduti, anche se dormono sotto il nostro tetto”. Il nuovo libro-documentario di Marida Pijola affronta nuovamente l’infanzia e l’adolescenza dei nostri figli, i bambini che tutti i genitori pensano di conoscere e che, invece, non conoscono affatto. La scrittrice li ritrae con precisione usando i vividi colori della realtà che, seppur scomodi e fastidiosi da osservare, dipingono la mini-popolazione che non vorremmo vedere, ma che c’è. “Per tutto questo è successo che ho cominciato a fargliele toccare, le mie tette, a quelli là. A scuola mia. A ricreazione. Al cesso. Secondo piano a destra, vicino alla mia classe, terza A. Tre euro a palpata, mica tanto… Quando è successo, avevo tredici anni. Adesso ne ho quattordici, respiro, parlo, mangio, dormo, cammino, mi chiamo sempre Nina. Nessuno lo sa, che sono morta. Da fuori non si vede. Nessuno se n’è accorto. È il mio segreto.” La storia di Nina è comune, purtroppo, a tante altre coetanee che, per emulare gli idoli sbagliati, vendono il proprio giovane corpo per qualche euro. Il loro gioco preferito non è nascondino o disegno: loro giocano al fast sex, sesso occasionale da vendere ai compagni di classe al prezzo di un pacchetto di figurine o poco più.

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Edoardo Nesi: la carriera letteraria e “Storia della mia gente”

E’ Edoardo Nesi il vincitore del Premio Strega 2011, l’autore che ha conquistato la giuria con l’opera “Storia della mia gente”, libro edito da Bompiani che ha avuto l’importante compito di narrare la storia di tutte quelle persone che hanno perso il lavoro e delle quali nessuno ha parlato, dolori in sordina che hanno trovato spazio tra le pagine del libro premiato. Ma chi è Edoardo Nesi e quali sono i sentimenti che hanno fatto sì che la sua opera vincesse uno dei premi più ambiti dagli scrittori italiani?

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occhi aperti yourcenar bompiani

Ad occhi aperti, intervista a Marguerite Yourcenar

occhi aperti yourcenar bompianiLa prima volta che ho sottratto Ad occhi aperti dalla libreria di mia madre, non avevo ancora letto Memorie di Adriano, cui sarei arrivata qualche anno dopo, a seguito della visita a Villa Adriana a Tivoli.

Una mia amica, appassionata della Yourcenar, me ne diceva meraviglie. Così, curiosa, decisi di entrare in contatto con il mondo interiore di questa scrittrice prima che con le sue opere.

La copertina del volume, che proprio oggi ho ripreso tra le mani, è diversa dall’attuale. Io ho davanti uno scatto realizzato fuori dalla casa della Yourcenar. Sembra quasi una fotografia rubata, perché la vediamo da una finestra, mentre batte, concentrata, i tasti della sua macchina da scrivere.

E’ una vecchia signora, con tante rughe, i capelli sottili e corti, una camicia bianca a maniche lunghe, un gilet, un foulard. Perché vi racconto questa immagine? Perché da allora ho cominciato a pensare agli scrittori come a persone vere, reali, con una storia alle loro spalle, con un punto di vista sulla vita che può anche non piacermi tanto quanto i loro romanzi.

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Un diario dai gulag staliniani, la testimonianza e i ritratti di Evfrosinija Kernovskaja

Se molto sappiamo dei lager, pochissimo sappiamo invece dei gulag staliniani, che fagocitarono buona parte della popolazione russa durante il regime.

Quanto vale un uomo è la storia vera di Evfrosinija Kernovskaja, una giovane donna di cultura, che parla sei lingue e conduce l’azienda di famiglia da quando suo padre è morto. Vive in Bessarabia, una regione inglobata ai primi del novecento nella Romania. La Russia staliniana, però, non accetta la perdita di quello che considera un proprio territorio e la invade.

Evfrosinija, come molti altri, ha sposato da tempo un ideale di giustizia sociale: paga bene i suoi operai, in un tempo in cui lo sfruttamento della manodopera non è considerato un problema, li aiuta se hanno dei problemi. Quando arriva l’armata russa, dunque si sente al sicuro e decide di non fuggire.

Grande è il suo stupore quando si vede classificata come una possidente, quindi una nemica del popolo. Dopo che le sono stati confiscati i beni e che i tentativi di indottrinamento sono falliti, a causa delle sue acute domande, Evfrosinija viene arrestata e condannata a morte.

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I figli di Húrin, di J.R.R. Tolkien: il lato oscuro della Terra di mezzo

I figli di Húrin, di J.R.R. Tolkien, edito da Bompiani (anche in versione eBook), è un romanzo pubblicato postumo e curato, come tutte le opere di Tolkien, da suo figlio Christopher. La storia si volge circa seimila e cinquecento anni prima che Frodo accettasse di portare con sé l’anello: Morgoth, uno dei Valar, gli dei che esistevano prima del mondo, stringe uomini ed elfi in un clima di terrore e di violenza.

Túrin, erede del coraggioso Húrin, imprigionato da Morgoth che ha scagliato su lui e la sua famiglia una tremenda maledizione, si ritrova a dover lasciare la propria casa ancora bambino, per la propria sicurezza, separandosi da sua madre Morwen, incinta della piccola Niënor.

Túrin, accolto dagli elfi, crescerà forte, coraggioso e superiore a tutti gli altri uomini, ma non potrà sottrarsi al proprio destino e alla maledizione di Morgoth, che si abbatterà inesorabilmente anche su sua sorella. Non vi dico di più della trama, solo qualche considerazione sul clima del romanzo.

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La torre di Uwe Tellkamp: un capolavoro per lettori appassionati

Uwe Tellkamp, classe 1968, studi in medicina, tedesco, ci riporta con La torre ai grandi romanzi di un tempo, quelli che ci lasciano diversi da come ci hanno trovati. Quelli che ci costringono a procedere lentamente, parola dopo parola, perché richiedono un certo tempo per essere compresi e assaporati.

La storia si svolge nella Ddr, la Repubblica Democratica Tedesca (ovvero la Germania est) negli anni ’80. La torre è un quartiere privilegiato, sorto sulle ceneri di un precedente, chiamiamolo così, insediamento borghese. Verso la torre, all’inizio del romanzo, si muove Christian Hoffmann, uno studente che sta tornando a casa.

I primi minuti del suo viaggio ci trasportano in un mondo a noi vicino eppure decisamente sconosciuto. Le descrizioni dell’ambiente, dei paesaggi, dei quartieri, ci trascinano inesorabilmente in una soggettiva che ci consentirà lentamente di essere i personaggi del libro, di percepire il clima politico, le tensioni, le relazioni, il sospetto, persino certi odori e colori della vita che si svolge nella torre e nella Germania del tempo.

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