Presentazione di Facciamolo a skuola, di Marida Pijola

Facciamolo a skuola, coma cita la stessa sinossi, è “la storia dei Peter Pan dell’era digitale. Bimbi sperduti, anche se dormono sotto il nostro tetto”. Il nuovo libro-documentario di Marida Pijola affronta nuovamente l’infanzia e l’adolescenza dei nostri figli, i bambini che tutti i genitori pensano di conoscere e che, invece, non conoscono affatto. La scrittrice li ritrae con precisione usando i vividi colori della realtà che, seppur scomodi e fastidiosi da osservare, dipingono la mini-popolazione che non vorremmo vedere, ma che c’è. “Per tutto questo è successo che ho cominciato a fargliele toccare, le mie tette, a quelli là. A scuola mia. A ricreazione. Al cesso. Secondo piano a destra, vicino alla mia classe, terza A. Tre euro a palpata, mica tanto… Quando è successo, avevo tredici anni. Adesso ne ho quattordici, respiro, parlo, mangio, dormo, cammino, mi chiamo sempre Nina. Nessuno lo sa, che sono morta. Da fuori non si vede. Nessuno se n’è accorto. È il mio segreto.” La storia di Nina è comune, purtroppo, a tante altre coetanee che, per emulare gli idoli sbagliati, vendono il proprio giovane corpo per qualche euro. Il loro gioco preferito non è nascondino o disegno: loro giocano al fast sex, sesso occasionale da vendere ai compagni di classe al prezzo di un pacchetto di figurine o poco più.

I bambini narrati dalla scrittrice frequentano le scuole medie o i primi anni del liceo e “giocano” al fast sex ovunque: a scuola, in discoteca, alle feste di compleanno o negli angoli dei parchi pubblici.

Le loro storie servono per aprire gli occhi ai genitori che, ignari di tutto, non comprendono che dietro all’apparente innocenza dei loro figli si nasconde una verità malata e molto pericolosa. Le bambine scambiano ciò che hanno per soldi o regali mentre alcuni acquirenti spesso hanno solo l’esigenza di strappare alla piccola la verginità. Ed è così che il gioco del fast sex si trasforma in stupro…

La scrittrice aveva già dedicato ai temi dei disagi giovanili ben due libri,  Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa (Quattordici Edizioni) e L’età indecente,  due volumi che hanno portato Marida Lombardo Pijola ad addentrarsi nuovamente nella mente dei piccoli adulti di oggi rivolgendosi alle famiglie poco attente o troppo pigre per occuparsi di ciò che avviene dietro a uno uomo e una donna del domani.

 

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