Silenzio a Milano di Anna Maria Ortese

E’ un’Italia di cui non vogliamo sentir parlare quella Anna Maria Ortese. Un Italia fatta di povertà, a Napoli come a Milano, di piccola gente, di fatica, di speranze, di sogni. Un’Italia che sta facendo i conti con il dopoguerra, con la propria identità, smarrita, sempre in movimento.

Poche voci hanno saputo raccontare quegli anni in modo così semplice eppure così lancinante. Anna Maria Ortese (1914-1998), giornalista, scrittrice, ne faceva parte. Non aveva lo sguardo di chi viene dopo, di chi mette insieme frammenti di ricordi per consegnarli ai posteri.

Anna Maria Ortese, con grande maestria, non a caso parliamo di una delle più grandi scrittrici del ventesimo secolo, ci lascia entrare nei vicoli, nei condomini, nelle stanze semibuie, a volte umide e disordinate, nei pensieri, nei sentimenti dei protagonisti.

Leggere oggi Silenzio a Milano come anche il famosissimo Il mare non bagna Napoli, significa soffrire molto, amare la sua scrittura e contemporaneamente ritrovare una parte della nostra storia, lontana dalle ricostruzioni degli studiosi e dalle immagini fin troppo conosciute della televisione e dei film.

Quest’anno, visto che sarà dedicato all’anniversario dell’Unità d’Italia, potrebbe essere una buona occasione per riscoprire il nostro passato, anche se a volte questo ci renderà per un attimo meno fieri, anche se ci farà un po’ paura scoprire gli italiani emigranti, gli italiani razzisti, gli italiani poveri e quelli tristi.

I racconti di questo piccolo e prezioso libro erano stati scritti per un giornale e vennero raccolti per la prima volta per una pubblicazione, ad opera della casa editrice Laterza, nel 1958. Sono sette: Una notte alla stazione, I ragazzi di Arese, Locali notturni, Le piramidi di Milano, La città è venduta, Il disoccupato, Lo sgombero, attualmente ripubblicati da La Tartaruga edizioni. Non sono il capolavoro della scrittrice, ma un’ottimo punto di partenza per chi volesse conoscerne e apprezzarne il talento.

Che silenzio sopra Milano, nel mondo! Che impossibilità di gridare, di chiamare aiuto, di muoversi. Che morte fatta di silenzio, di abbiezione!
Guardava la nuca di Masa, in piedi alle sue spalle, e pensava. Strane cose, piene di un furore tranquillo, come se i suoi occhi guardassero un cielo più alto di quello consueto, e il suo cuore lottasse con un male più grande di quello da cui si era sentito ferito. Guardava Masa seduta a terra vicino al sacco, e gli sembrava che la sorella stesse cucendo lui, in quel sacco, e se stessa, e i loro morti, e tutto ciò ch’era appartenuto ai Sanipoli, che il mondo non aveva voluto perché non sapeva che farsene: sguardi e parole rigidi, privi di espressione, perché essi non avevano la facoltà si esprimersi. Si sentì improvvisamente debole come un fanciullo, disperato.

(da Lo sgombero)

Anna Maria Ortese
Silenzio a Milano
La Tartaruga edizioni
Pagine: 140
Prezzo: € 10,50
Isbn: 88-7738-357

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