Meglio il libro: Anna Karenina

Per la maggior parte delle persone, Anna Karenina ha il volto di Greta Garbo. E’ sempre stato così anche per me e questa associazione è forte anche in chi non ha mai visto il film. Visto che parliamo del romanzo di Lev Tolstoj, non perderò tempo a dire che, ovviamente, è migliore il libro.

Quello che invece mi interessa è quanto la scelta di un’attrice e la sua fisicità possano modificare le caratteristiche che ha o che a noi lettori sembra possedere il personaggio di un romanzo. Prima però, diamo una veloce rinfrescatina alla storia di Anna Karenina.

Il romanzo venne pubblicato a puntate nel 1877 e suscitò pareri fortemente discordanti. Venne considerato leggero e frivolo, mentre per Dostoevskij si trattava di un capolavoro. Contrariamente a quanto si possa pensare, la storia d’amore della nobile Anna e del conte Vronskij è certamente centrale, ma non l’unica.

Lev Tolstoj ci mostra infatti, di capitolo in capitolo, gli usi, i costumi e la mentalità della nobiltà russa. La descrive piuttosto impietosamente (forse per questo fu molto contestato) e lo fa lasciandoci entrare in diverse famiglie e in diverse storie, tra cui quella di Anna.

Anna, donna affascinante, sposata, con un figlio, viene travolta dalla passione per un giovane conte, che fino ad un attimo prima corteggiava una ragazza molto più giovane di lei. I due sono talmente travolti dalla passione da fuggire.

Lui però manca di carattere, lei vuole rivedere suo figlio, perciò non riusciranno a mantenere vivo il loro amore. Abbandonata da tutti, forse anche per aver vissuto troppo apertamente ciò che doveva rimanere segreto, secondo le usanze della buona società, Anna si ucciderà.

Credetemi, questa è una riduzione decisamente offensiva anche solo della storia d’amore tra i due, ma è giusto per darvi un’infarinata. Quello che mi ha maggiormente stupito, avendo io visto prima il film, è che Anna viene descritta così:

Anna non era in lilla, come proprio avrebbe voluto Kitty, ma aveva un abito di velluto nero, molto scollato che le scopriva le spalle piene e tornite di avorio antico, il petto e le braccia tonde dal polso minuscolo. Tutto l’abito era ornato di merletto veneziano. In testa, sui capelli neri, tutti suoi, aveva una piccola corona di violette, e un’altra simile sul nastro nero della cintura fra le trine bianche. La pettinatura era semplice: spiccavano soltanto quelle brevi anella restie di capelli ricci che, aggraziandola, si sbizzarrivano continuamente sulla nuca e sulle tempie. Al collo tornito e forte aveva un filo di perle.

Anna, dunque, è una quarantenne in carne, come diremmo oggi e decisamente poco spigolosa. Il suo fascino è straripante, come la sua passione. La Garbo, nel 1935, forse esprimeva meglio il tormento del personaggio, ma per me la Karenina originale è molto più forte e presente come personaggio.

Oltre al film con la Garbo, che è del 1935, esistono numerose altre versioni cinematografiche e televisive di Anna Karenina. Io però non le conosco. Attendo con ansia il commento dei lettori che hanno avuto modo di confrontare il romanzo con altri adattamenti.

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