Kindle, Anna Karenina e gli ereader a scuola

Lev Tolstoj

Sto leggendo Anna Karenina su Kindle. E’ davvero un’esperienza strana per me che ho sempre amato e amo ancora i libri, sia nuovi, sia usati sia antichi. Però devo ammettere che è un bel sollievo sapere che i miei polsi non devono fare nessuno sforzo per sostenere il tomo e che posso leggere in piedi e tenendo impegnata una mano sola.

Senza parlare poi del fatto che posso prendere appunti immediatamente e in corrispondenza della frase che mi interessa e che se devo interrompere la lettura all’improvviso, quando lo riaccendo, il Kindle si apre sulla pagina prima abbandonata.

Il Kindle e gli ereader in generale sembrano davvero la soluzione ottimale per gli studenti, che non dovranno più portare con sé zaini pesantissimi (ultimamente ho sollevato la cartella di una bambina delle elementari ed era pesante persino per me).

Questi lettori hanno però un altro vantaggio, che ha a che fare con la suggestione. Quante volte dinanzi ad un romanzo di centinaia e centinaia di pagine abbiamo avuto la tentazione di lasciarlo lì, pur sapendo magari che valeva la pena leggerlo?

Ebbene, l’ereader ti da l’illusione che leggere sia facile. Certo, sullo schermo del Kindle, in basso, c’è una percentuale che ti indica quanto del tomo hai già letto, ma almeno per ora non sembra condizionare più di tanto.

Nei forum online, mentre cercavo informazioni sugli ebook gratis e sui modelli dei lettori, diverse persone hanno confessato che proprio grazie al Kindle e ai suoi emuli hanno ripreso a leggere o cominciato a leggere in inglese.

In qualche modo, dunque, il libro digitale sembra essere in grado di condizionare positivamente anche i lettori più pigri. Tutto sta a vedere cosa accadrà quando gli ereader non saranno più una novità, ma considerando quello che sta accadendo nel mercato americano possiamo ben sperare.

[Photo Credits | Tschäff su Flickr]

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