Autopromozione: come vendersi al pubblico

Dopo aver dedicato un articolo all’autopubblicazione ci sembrava giusto e doveroso affrontare un altro spinoso argomento che affligge e preoccupa tutti gli scrittori esordienti: l’autopromozione.

Se abbiamo infatti deciso di pubblicare da noi la nostra opera prima, e camminare così sulle nostre gambe, non potremo godere di una “sponsorizzazione” mirata al pubblico di solito offerta dalle case editrici e far conoscere il nostro libro ai lettori sarà solo, ed esclusivamente, affar nostro… Come farsi conoscere allora? Come sventare il pericolo dell’invenduto e del totale anonimato?

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Esce “Mi manca l’aria” dell’esordiente Selenia Orzella

Una storia che unisce il cuore e la medicina implementando in narrativa d’autore cenni di saggistica. Parliamo di “Mi manca l’aria” il primo romanzo dell’esordiente Selenia Orzella, 26 anni.

La storia dell’amore di una figlia per il padre e della necessità di riemergere da uno stato importante di lutto attraverso la donazione degli organi. Si tratta di romanzo ispirato alla storia reale della giovane autrice che ha tratto ispirazione dalla sua esperienza personale.

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E-book e self publishing: risorsa o limite per la letteratura?

E-book e self publishing daranno nuova linfa al settore dell’editoria o non faranno che aumentare il numero delle opere di bassa qualità in circolazione? Già ora gli utenti della rete mettono a disposizione del pubblico i parti della propria mente, a volte scaricabili gratuitamente a volte a costi competitivi rispetto ad un classico volume di carta.

A questi vanno ad aggiungersi i libri pubblicati presso le case editrici a pagamento e i testi editati tramite siti come Il mio libro. Il mondo dell’editoria rischia, diciamoci la verità, di cominciare ad assomigliare alla famigerata trasmissione televisiva La Corrida: una fucina di autori dilettanti che non sanno esercitare la benché minima autocritica.

Queste riflessioni sono nate durante una conversazione tra amici, lettori appassionati di diversi generi letterari. Da qui siamo anche rapidamente passati all’equivalente del noto adagio le mezze stagioni non esistono più ovvero i grandi classici e i grandi autori italiani non esistono più.

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Passione Nutella: un libro di ricette e curiosità

C’è chi la usa come fonte primaria del buonumore, chi la spalma su una fetta di pane al mattino per darsi il buongiorno, e chi a fine pasto si concede il lusso di affondare un cucchiaino nel barattolo senza troppi sensi di colpa.

Stiamo parlando della Nutella, la crema di nocciole famosa in tutto il mondo, tanto da essere nuovamente la protagonista del libro “Passione Nutella” (Giunti editore, 240 pagine, 18 euro), curato da Clara Vada Padovani, la quale già nel 2006 ci aveva deliziati con la prima edizione che raccoglieva ricette e spunti per utilizzare al meglio la bontà di casa Ferrero.

Infatti, come ci tiene a precisare l’autrice nell’introduzione, “Nutella è un emblema della creatività italiana, una crema da spalmare nata dalla nostra tradizione cioccolatiera, un prodotto industriale assurto a mito. Alla già eccezionale squadra della prima edizione, oggi si aggiungono alcune donne chef, giovani cuochi italiani e i protagonisti dei ristoranti più cool di New York”.

Perché le donne non capiscono i romanzi di J. R. R. Tolkien

Alle lettrici di Libri e Bit chiedo di concedermi qualche capoverso prima di linciarmi e prego invece i signori lettori di non cominciare a sogghignare soddisfatti, perché c’è un perché se le donne, apparentemente, non capiscono i romanzi di Tolkien.

Solitamente, quando nomino Il signore degli anelli o Lo hobbit in presenza di un uditorio femminile, vedo occhi sgranati e teste che si muovono in senso di diniego, a meno che non faccia vedere loro Aragorn, interpretato da Viggo Mortensen e allora per un attimo si riprendono. Oserei dire che talvolta l’espressione è di malcelato disprezzo. Sembrano rimproverarmi: non vorrai mica dirmi che leggi questa roba da ragazzini?

Il fantasy non solo non è considerato, da molti, vera letteratura, ma specialmente dalle donne è considerato astratto, complicato e, per farla breve, assolutamente inutile. Quando le esorto non dico a leggere il libro, ma almeno a guardare il film mi rispondono che ci hanno provato, ma erano stufe dopo dieci minuti e comunque con tutti quei nomi non ci capivano niente.

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Oriana Fallaci: i suoi ultimi giorni di vita in un film

“Morirò in piedi”, il libro di Riccardo Nencini che racconta gli ultimi giorni di vita di Oriana Fallaci, diventerà un film per ricordare la grande giornalista toscana.

Non bastano, quindi, i libri e le interviste per riportare alla memoria lo stimato lavoro della Fallaci. Nencini ha avuto il privilegio di incontrare la scrittrice due mesi prima della morte, avvenuta il 15 settembre 2006: una conversazione durata otto ore in cui si alternano ricordi di vita privata su morte e malattia (l’alieno, come era solita chiamare il cancro da cui era stata colpita) a considerazioni sui fatti della politica italiana e d’oltreoceano.

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Un eBook per capire la rivolta in Tunisia

“Settanta chilometri dall’Italia. Tunisia 2011: la Rivolta del Gelsomino”. E’ questo il titolo del nuovo  eBook pubblicato da Quintadicopertina, casa editrice digitale nata nel maggio 2010 in cui si incontrano personalità differenti, ma accomunate dalla passione per la sperimentazione in ambito letterario.

E di esperimento si tratta anche questo caso di instant eBook, realizzato a seguito degli avvenimenti di questi giorni che hanno come teatro le sponde meridionali del Mediterraneo: cosa sta succedendo in Egitto? Qual è l’origine delle rivolte popolari che ha infiammato gli animi in Tunisia?

Stephen King, l’Ombra dello Scorpione diventa un film

Non fa in tempo a raffreddarsi la notizia della trasposizione su pellicola della saga fantasy de “La Torre Nera” , che Stephen King torna protagonista tra gli addetti ai lavori per un nuovo film liberamente ispirato ad una sua opera.

Parliamo di “The Stand”, tradotto in Italia sotto il nome de: “L’ombra dello scorpione”.

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Petros Markaris: il giallista per chi non ama i gialli

Petros Markaris è uno scrittore greco che ho avuto la fortuna di conoscere, letterariamente s’intende, la primavera dello scorso anno. Premetto che non amo i gialli, non c’è niente da fare. Ho provato con Simenon, con Agatha Christie, con Conan Doyle. Ammiro la loro maestria nello scrivere, ma non riesco a lasciarmi affascinare dal mistero. Solo Camilleri è riuscito a conquistarmi, ma perché prima mi ha conquistata Zingaretti.

Un mio amico ha però insistito perché cominciassi a leggere La lunga estate calda del commissario Charitos. L’ho accontentato, per fortuna, e mi sono innamorata non solo dello stile di Markaris, ma anche delle storie che inventa e dello sguardo che ci permette di avere sulla storia della Grecia  degli ultimi decenni.

Il commissario Kostas Charitos, ogni volta che si trova alle prese con delle nuove indagini, si muove tra la cucina di casa in cui sua moglie lo rifocilla con una serie di tipici piatti greci, il suo ufficio, in cui non è particolarmente amato per i suoi modi poco deferenti, e la sua scassatissima automobile una 131 Fiat Mirafiori, priva di aria condizionata, che lo porta da una parte all’altra della città anche durante le estati torride.

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Autopubblicazione: i consigli per stampare la propria opera

Dopo anni di lavoro, sudore e impegno e numerosi blocchi dello scrittore, ecco che finalmente ce l’avete fatta: avete scritto il vostro primo libro, la prima opera con la quale varcherete la soglia del mondo editoriale e di tutti gli scaffali delle librerie della vostra città.

Un sogno da realizzare e che, purtroppo, spesso sembra davvero impossibile a causa del mercato editoriale e dei macchinosi ingegni del mondo dell’editoria, un universo di carta e parole che spesso appare d’élite, soprattutto per i nomi meno noti. Come poter vedere allora la propria opera finalmente su carta?

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