Messalina, di Luca Goldoni

recensione di MessalinaLuca Goldoni è un autore particolare, con il quale ho sempre avuto un rapporto altalenante. La motivazione è molto semplice, e Messalina, il libro che vi sto recensendo in questo momento ne è l’espressione più viva: a mio parere funzionano in maniera egregia i suoi saggi ironici, che uniscono storia e conoscenza ad un pizzico di senso dell’umorismo.

Messalina è l’unico suo libro, devo dire la verità, che ho adorato fin dal primo istante. Letto la prima volta nel 1993, appena undicenne, non era forse una lettura adeguata alla mia età, ma per fortuna (dato il tema, n.d.r. )ero già stata adeguatamente preparata da lezione di educazione sessuale giustamente impartitemi dalla mia genitrice e quindi non mi sono trovata a dover chiedere perché la giovane protagonista fosse considerata un donna di malaffare.

Detto questo, bisogna prendere Messalina per quello che è: la storia di una donna  ingenua e trascinata dalle passioni che fa del talamo la via ad una morte molto precoce. Ai nostri tempi l’avremmo definita vittima della sua stessa ninfomania e della voglia di essere amata. Ai tempi dei romani, soprattutto dopo Nerone, quando i matrimoni non solo erano combinati ma anche assurdamente condotti, era tutt’altra storia.

E Luca Goldoni, con sagacia ed ironia descrive quei tempi creando ilarità, parlando di sesso, ma facendo entrare in modo diretto nella mente quella che è la storia nuda e cruda. Non mi vergogno a dire che il suo libro, in un interrogazione di storia mi fruttò un discreto sette in un occasione nella quale non avevo studiato.

Messalina è un libro divertente e ben scritto, che lascia ovviamente l’amaro in bocca per il finale, ineluttabile, al quale lo si vede correre pagina dopo pagina. Non può essere altrimenti: tutti conosciamo la sua storia ormai.  Lo scrittore riesce a farti capire incroci e problematiche dell’epoca semplicemente scherzando su quanta vemenza l’imperatrice bambina mise nel soddisfare le proprie voglie nei postriboli, dando un segno tangibile della sua preparazione storica e della sua capacità giornalistica. Cosa si può volere di più da un libro? Nulla.

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