Barack Obama: i suoi libri best seller nelle ambasciate americane

Oltre ai successi politici, da qualche anno l’attuale Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha intrapreso anche la carriera di scrittore, un debutto realizzato con la pubblicazione del volume autobiografico I ricordi di mio padre . A quel testo, uscito qualche anno fa negli Usa e in Italia riscuotendo ottimo successo, sono stati poi fatti seguire due libri, uno dei fiabe scritto in collabrazione con la moglie e le figlie e un altro a sfondo politico titolato L’audacia della speranza. Volumi che ultimamente hanno sfiorato vendite da capogiro merito anche delle ambasciate americane…

Il Washington Times ha infatti da poco pubblicato un articolo nel quale gli Stati Uniti e le ambasciate americane nel mondo vengono accusate di aver sprecato denaro pubblico per acquistare un numero esageramente elevato di libri scritti dal Presidente degli Usa, oltre 70 mila dollari provenienti dalle tasche dei contribuenti e spesi per per l’acquisto di libri scritti dal Presidente Barack Obama. Una notizia che, vista la recessione, non ha certo fatto la felicità dei cittadini americani.

Immediata la risposta  del portavoce della Casa Bianca Jay Carney che si è giustificato dicendo la spesa fatta dalle ambasciate americane sono frutto di scelte indipendenti dal volere della White House che vengono fatte in accordo con le esigenze di ogni singolo Stato e nel pieno rispetto del loro budget. Le ambasciate acquisterebbero infatti i volumi del Presidente direttamente dagli Stati Uniti per rivenderli poi, in lingua originale, nel Paese in cui opera l’ambasciata; una scelta per “far sentire a casa” anche gli americani che vivono all’estero.

La giustificazione del portavoce non ha convinto il Washington Times che e neanche Leisle Paige, membro dell’ente di controllo Citizens Against Government Waste che ha definito le spese delle ambasciate come “inopportune” tanto da definire l’azione una vera e propria mossa di strategia politica, una propaganda travestita da scelta puramente culturale.

Lascia un commento