Libri, legge Levi: che ne pensa Amazon?

La Legge Levi da poco approvata  non è stata accolta con  entusiasmo dai consumatori i quali, in un periodo come questo, vedono trasformarsi pian piano la possibilità di leggere dei libri da un diritto ad un bene di lusso. Il Corriere ha chiesto in tal senso il parere di Martin Angioni, manager di Amazon.it.  Che ha un idea ben precisa di come dovrebbero andare le cose.

L’importanza del prezzo infatti, sostiene Angioni, è palese e di primaria importanza per il lettore, ma non è l’unica molla in grado di stuzzicare la loro attenzione. Pari attenzione deve essere posta alla creazione di una libreria ben fornita ed ad un servizio clienti post vendita adeguato.

Commenta il country manager di Amazon:

La leva del prezzo andrebbe lasciata nelle mani di chi vende i libri  e non di chi fa altro, come gli editori. Ma il prezzo basso non è il primo pensiero dei nostri clienti, che apprezzano affidabilità e disponibilità di titoli. Noi rispettiamo la decisione del legislatore, ma non credo che la legge farà crescere il numero dei lettori in Italia, che è il nostro obiettivo.

Conciso, ma inconfutabile. Proviamo a far volare la fantasia. Gli sconti qui in Italia, per volere editoriale non potranno superare il 15%. Una nota libreria, nel suo store inglese, sconta di buon grado il titolo, magari anche in lingua italiana per i suoi lettori d’oltremanica.   Spese di spedizione? Molto convenienti. Il totale inglese”, tra acquisto e spedizione è più basso di quello italiano. Dove pensate che l’acquisto verrà effettuato? Perché intendiamoci, specialmente in un periodo nel quale non ci si possono permettere lussi, difficilmente si riesce a recarsi in una libreria e pagare a “prezzo pieno”.

Personalmente vedo nel futuro un grande rialzo degli economici, i paperback per intenderci, e davvero una brutta fine per i rilegati.

Contro la Legge Levi sono state già raccolte più di mille firme, inviate dall’ editore Liberilibri e l’ Istituto Bruno Leoni al Presidente Giorgio Napolitano.  Ad agosto molto probabilmente, prima dell’entrata in vigore della legge, vi saranno delle iniziative ben precise. A buon intenditor…una spesa più bassa e qualche libro in più.

2 commenti su “Libri, legge Levi: che ne pensa Amazon?”

  1. dal primo settembre non si potranno più vendere libri a prezzo scontato oltre il 15% e solo in alcune occasioni al 25%.

    l’ennesima vergogna partorita (certificazioni, omologazioni, norme sulla “sicurezza”….) e studiata a tavolino per avvantaggiare i venditori e fottere noi, gli acquirenti! con un’iva al 10% schifo, schifo, schifo!

    il sottoscritto si è fatto interi scaffali nelle mitiche librerie a metà prezzo.

    considerato che questa fesseria non farà, a questo punto ci speriamo, che affossare la lettura in Italia – anche questo serve: politici e imprenditori ci vogliono ignoranti e zappe per fare meglio i sudici affaracci loro – in un paese in cui solo il 5% degli abitanti legge un libro al mese…

    …lancio la proposta su Facebook. sperando che venga abrogata questa legge ingrassalibrai e affamalettori! la legge si noti bene si chiama legge Levi (ma va?!? che stupore!): l’ha proposta lo stesso galantuomo, Ricardo Franco Levi, che voleva tappare la bocca ai blogger e al web libero. siamo di fronte a un attacco legalizzato alla cultura e alla diffusione delle idee in Italia. se c’è qualcosa che fa arricchire i ricchi e impoverire noi… state sicuri che ci sanno fare i nostri politicanti e certuni meglio di altri per vocazione, si sa! vomito e rabbia. ora sia mai che la gente possa risparmiare due soldi in cultura!!!!

    http://www.facebook.com/groups/140307052730141/

    no alla legge Levi.
    liberiamo la lettura!!!!!

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