Harry Potter and The Cursed Child, di J.K. Rowling

Talvolta il saper leggere in lingua inglese ed avere la possibilità di leggere in anteprima un libro è più una maledizione che altro. E con “Harry Potter and The Cursed Child” di J.K. Rowling la sensazione è proprio quella.

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Viene spontaneo chiedersi: ma che male abbiamo fatto per meritare questa aggiunta ad una storia che a questo punto, con la chiusura al suo ottavo capitolo era praticamente perfetta? E’ fuori da ogni dubbio che anche avesse voluto scrivere una fan fiction, la nostra amata autrice inglese sarebbe potuta essere considerata “fuori di testa” per la trama che ha offerto con “Harry Potter and the Cursed Child”. Nonostante si tratti di una sceneggiatura e quindi di una lettura veloce, è impossibile non fermarsi dopo qualche pagina e pensare ogni volta, quasi sempre tra le mani nei capelli “perché?”. Perché hai fatto questo a quel povero Harry che già in vita ne ha passate tante ancor prima di compiere i 20 anni?

I problemi sono molti: tanti fatti dati per certi nei primi sette volumi vengono stravolte per dare vita ad una storia che per quanto emozionante da un lato, fa acqua da tutte le parti. Soprattutto: dove è andato a finire l’Albus timido, tranquillo e sereno che voleva bene al padre? Ci sono cose che se si ama tanto la saga di Harry Potter sono davvero difficili da accettare. In questo caso in pratica l’intero ottavo libro della serie, il quale probabilmente non sarebbe stato tanto richiesto se si fosse stati consci di ciò che sarebbe arrivato.

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