Il futuro nei libri in streaming?

streamingIl tema l’ha lanciato la casa editrice Einaudi su Twitter, ed in poco tempo è diventato materia di riflessione e preoccupazione tra i naviganti lettori: perché non prendere in considerazione l’idea dei “libri in streaming?” E non parliamo di ebook scaricabili sui nostri lettori ma di testi messi a disposizione in rete (ovviamente a pagamento) posti su un server da noi consultabile al bisogno.

Con molta probabilità si tratterà di una semplice provocazione, ma è fuori da ogni dubbio che nel pomeriggio di ieri il tema era il più dibattuto in rete. Cerchiamo di ragionarci su. Passare da un cartaceo all’ebook è un passaggio “accettabile” anche per i più puristi. E’ vero, non si possiede più carta frusciante, ma si possiede comunque una copia pari in dignità e valore, consultabile a piacere e quando si ha voglia.

Ipotizzando un consumo streaming dei libri, sono molti di più i fattori ad entrare in gioco, tra i quali una connessione internet di una certa potenza, una illuminazione in grado di non stancare gli occhi ed un dispositivo adeguato di lettura.  In passato si è parlato di tentare un discorso “noleggio” per ciò che riguarda l’ebook, alcuni interlocutori del settore stanno effettuando (effettivamente) delle prove in tal senso.

Ma da qui a passare all’ipotesi di uno streaming ce ne vuole. Si ha già difficoltà a far crescere il mercato del libro elettronico (sebbene negli ultimi mesi i dati si sono rivelati migliori del previsto, n.d.r.) come è possibile  pensare di poter cambiare ancora una volta la direzione da intraprendere. Soprattutto, si pensa alla comodità per il lettore?

Ovviamente in tali ragionamenti influiscono molto i passi in avanti che si stanno ottenendo con il cloud computing, ovvero tutto un insieme di tecnologie volte alla delegazione di applicazioni e funzioni del proprio dispositivo non più in locale, ma in remoto su un server.

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