Film tratti da libri: in aumento il cinema-letterario

Un film su cinque, cioé il 22% di tutti i film che abbiamo visto al cinema lo scorso anno, sono stati tratti da un libro di successo; un romanzo più o meno noto che ha colpito il mondo del cinema catturando l’attenzione di un regista e di un gruppo di attori, sia italiani che stranieri.

E’ questa la fotografia che sarà presentata il prossimo 8 dicembre durante l’evento romano Più libri più liberi, una ricerca condotta dall’Associazione Italiana Editori (Aie) in collaborazione con l’IE-Informazioni Editoriali, due enti dedicati al mondo dell’editoria in Italia che, in occasione dell’edizione 2012 della rassegna letteraria, hanno voluto analizzare l’influenza del mondo letterario all’interno di quello cinematografico, un sodalizio che si consuma ogni anno con maggiore interesse e frequenza.

Secondo la ricerca e i risultati presentati, tra il 2010 e il 2011 la crescita e’ stata dell’11,9% (con un risultato massimo del 23,7% nel 2010) e molti dei film prodotti hanno tratto ispirazione da un romanzo italiano, un orgoglio per la letteratura del nostrana che trova nuovo smalto e si fa spazio tra la letteratura internazionale. Tra gli ultimi, ricordiamo Venuto al mondo, film prodotto da Sergio Castellitto e scritto e pubblicato nel 2010 da Margaret Mazzantini, un romanzo oggi riletto da moltissimi lettori appassionati di storie romantiche e intense.

Il matrimonio tra libri e cinema, nonostante sia ormai confermato e apprezzato dai più, non smette di destare qualche sospetto: sono molti, infatti, a considerare questa partnership “un’unione di interesse”, un modo per riuscire a rilanciare un libro dimenticato e portare milioni di spettatori al cinema con la promessa che l’opera che hanno amato, o che desiderano conoscere, sia l’esatta copia “vivente” del romanzo. Interesse economico o missione culturale? I lettori si schierano in due fazioni: c’è chi perdona l’estro del regista fantasioso e chi invece, fedele all’opera originale, sceglie di rifiutare la versione cinematografica e affidarsi alle uniche immagini che non li tradiranno mai: quelle della loro mente.

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