Perugia, Festival Internazionale del Giornalismo dal 13 al 15 aprile

Un’occasione per venire a contatto con una branca importante di lavoro spesso presa in prestito dalla letteratura. Parliamo dei giornalisti e del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia.  Una manifestazione di alto livello che vedrà riunirsi dal 13 al 17 aprile la creme dell’informazione, in diversi incontri mirati ad una maggiore comprensione del settore e del suo funzionamento

Premi pulitzer, inviati di guerra e davvero molto altro.

E’ infatti prevista la presenza di Al Jazeera, vera protagonista dell’informazione in luoghi contrastati come la Tunisia e l’egitto, ed ancora il fenomeno Wilkileaks grazie alla presenza del legale britannico di Julian Assange, Mark Stephens e Oleg Kashin, l’inviato russo ridotto in fin  di vita nel corso del suo lavoro lo scorso novembre.

Non mancherà poi il vignettista vincitore del premio Pulitzer 2010 Mark Fiore e la presenza di un angolo degli “Hacker” nel quale i partecipanti potranno imparare a spedire mail anonime. Se avete intenzione di imparare qualcosa, sono previste lezioni ad hoc di Carlo De Benedetti, il presidente del gruppo L’Espresso e il presidente dell’Ansa Giulio Anselmi.

In totale sono previsti più di 140 singoli eventi all’interno della manifestazione e più di 300 giornalisti pronti a condividere le loro conoscenze attraverso workshop, dibattiti, tavole rotonde e concorsi. Tra i più attesi, senza dubbio il simposio su Wikileaks, che vedrà la partecipazione di Daniel Domscheit-Berg, ex braccio destro di Assange e fondatore di Openleaks ed il relativo evento con il legale di Assange,  i workshop sui casi di Avetrana e di Perugia e di come gli stessi sono stati condotti dai media, ed alcune interviste “particolari” come quelle a Ligabue e Nichi Vendola.

Non mancherà ovviamente un occhio critico sui topic più caldi del momento, come i social network ed il loro ruolo nell’informazione politica, i cambiamenti del giornalismo nell’era Berlusconi e il rapporto tra notizie e media in casi come quelli libici e egiziani dove il reporter è a contatto diretto con la guerra.

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