Esce domani “Manhunt”, il libro sulla missione di cattura di Osama Bin Laden

Un libro attraverso il quale scoprire i segreti nascosti dietro la ricerca e l’uccisione di Osama Bin Laden. E’ “Manhunt. The ten year search for Bin Laden from 9/11 to Abbottabad” (Caccia all’uomo. I dieci anni di ricerca di Bin Laden dall’11 settembre ad Abbottabad, N.d.R.) scritto da Peter Bergen, esperto della lotta al terrorismo.

Una rivelazione tra le tante? L’allora segretario alla Difesa Robert Gates e il vice presidente Joe Biden si erano opposti fino all’ultimo al raid di Abbottabad in cui il leader di Al Qaeda è stato ucciso, considerandolo troppo rischioso per le truppe.  Il volume uscirà domani, ad un anno esatto dal raid. Quello che si evince dalle anticipazioni regalate dal quotidiano statunitense Washington Post non è solo il racconto di una delle più complesse operazioni mai portate avanti dalle truppe americane nel corso della loro storia, ma anche un ritratto inimmaginabile del re del terrore.

Le richieste al figlio di abbandonare il Wazirizan per salvarsi ad esempio, che davvero mal si sposano con le incitazioni ai figli degli altri ad immolarsi sull’altare sacro della lotta contro l’occidente. Un fattore rappresentato in maniera abbastanza evidente anche dalla presenza di buona parte della sua famiglia nel rifugio pachistano dove infine è stato stanato. Il primo maggio del 2011, nel corso del raid, i militari statunitensi hanno potuto vedere con i suoi occhi come l’uomo si fosse circondato delle sue mogli e dei bambini avuti dalle stesse.

Era un uomo che applicava ed insegnava la poligamia e che si faceva aiutare sotto le coperte da un succedaneo naturale del viagra. E che si tingeva i capelli per non far vedere troppo il gap generazionale che lo divideva dalla terza moglie, di 26 anni in meno di lui.  Lo stesso uomo che per il decimo anniversario dell’undici settembre voleva organizzare un nuovo attentato con molte vittime negli Stati Uniti per “festeggiare”.

Lo scrittore rivela tanti particolari nella sua opera, alcuni già noti, altri che aprono delle vere e proprie finestre “pubbliche” sulla missione. Una piccola curiosità? Ogni settimana arrivavano nuovi rifornimenti: tra di loro due capre da macello, fiocchi d’avena Quacker e olio d’oliva Sasso.