Divergent di Veronica Roth, recensione

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divergent veronica roth recensione

Avevo il terrore, e lo sottolineo, che potesse essere una brutta copia di Hunger Games. Con questo animo mi sono avvicinata a “Divergent” di Veronica Roth sebbene moltissime persone vicino a me ne avessero parlato bene. Ma tranne che per qualche piccola pecca, devo dire che non mi รจ dispiaciuto poi tanto.

Ho la netta sensazione poi che se avessi letto “Divergent” in lingua originale sarebbe andata ancora meglio, ma ormai รจ fatta e sul latte versato non si piange. La storia รจ senza dubbio bella e secondo chi vi scrive รจ proprio quella che fa la differenza perchรจ lo stile con il quale Veronica Roth ha scritto non mi รจ piaciuto poi tantissimo. Lo stesso effetto piรน o meno mi fece “Hunger Games“. In questo caso la trama l’ho trovata un po’ piรน avvincente ed apprezzabile anche se devo dire che non รจ totalmente il mio genere e che quindi sรฌ, va bene la curiositร  che รจ montata, ma difficilmente mi ritroverรฒ ad essere una fan incredibilmente zelante.

Lo sfondo di una Chicago essenzialmente distrutta da guerra e furti e la divisione della popolazione in cinque fazioni รจ abbastanza attraente. Ed anche l’atteggiamento e le scelte della protagonista che ci portano alla scoperta di un mondo davvero diversa da quello che noi consideriamo ideale. Lo ripeto: davvero un gran peccato che lo stile di scrittura di Divergent non sia alla pari con quello che รจ l’intreccio, ne sarebbe potuto uscire un vero capolavoro anche per chi, come me, non apprezza il genere.

 

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