Cultbook torna in Tv: letteratura ancora al centro

La letteratura torna ancora una volta in tv puntando a catalizzare buona parte degli spettatori appassionati di lettura attraverso “CultBook”, la trasmissione nata con Rai Educational che punta a “far vedere le storie” attraverso quello che una volta veniva chiamato tubo catodico.

Si tratta di una sorta di motto per Stas’ Gawronski, che di questa particolare rubrica che tornerà su Rai Storia e Rai Tre ne è sia ideatore che conduttore. Una prova tangibile dell’appeal della letteratura e di come un “laboratorio critico” sui libri ed i loro autori possa interessare .

Spiega infatti Gawronski:

È la prova che i libri in televisione possono essere una presenza viva. CultBook è un piccolo laboratorio di lettura critica; rilegge i libri attraverso immagini e suoni, proprio come accade ad un lettore che con la propria immaginazione vede quel che è narrato.

Ed in effetti, basta seguire parte di un episodio di questa trasmissione per rendersi conto di come si sia ben lontani dalla maggior parte dei prodotti di marketing letterario che la maggior parte degli interlocutori televisivi propone nei propri palinsesti. In questo programma infatti è il libro ad essere posto al centro di ogni puntata, rendendolo un punto fermo dal quale partire per affrontare un determinato tema.

Un percorso ideale ma realista attraverso le opere letterarie, la poesia, ma anche le novità del settore. Ovviamente il tutto accompagnato dagli immensi archivi rai. Quest’anno, ospite fisso del programma sarà Eraldo Affinati, uno dei maggiori critici letterari dei nostri tempi e scrittore lui stesso. Il quale non lesina complimenti alla creatura che lui stesso contribuirà a far crescere questo anno.

Considero Cult Book una delle trasmissioni meglio riuscite della televisione italiana. Ecco perché non ho esitato ad accettare l’invito a collaborare. Parlare di libri sul piccolo schermo sembra un azzardo, ma io credo – lo dico da insegnante e scrittore – sia necessario correre questo rischio per strappare la letteratura dalla bacheca e cercare di non ridurla a un semplice spettacolo di costume.

Una considerazione sacrosanta se si pensa alla necessità di mantenere attiva l’attenzione su un compendio ed una attività, la lettura, non eccessivamente praticata nel nostro paese.

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