New Moon, di Stephenie Meyer

New Moon è il secondo libro della saga di Stephenie Meyer, Twilight. È forse il libro meno attraente della saga dal punto di vista della trama, non solo perché viene a mancare uno dei protagonisti principali, ma soprattutto perché (forse anche per questo motivo) la stessa scrittrice cambia leggermente  il suo stile, che appare meno serrato rispetto al volume precedente.

Quasi come fosse un po’ un libro di transizione, New Moon, da modo a chi lo desidera di aver a che fare con un libro forse più anonimo come struttura, ma altrettanto emozionante.

Leggi il resto

Garzanti, la collana di saggi Le forme

Le Forme è una piccola grande collana di saggistica edita dalla Garzanti, caratterizzata dal formato tascabile, un non oneroso numero di pagine ed una semplice e piacevole copertina azzurra. Gli argomenti sono i più disparati, gli autori a volte noti al grande pubblico, altri meno, ma tutti di un certo peso e rilievo.

E’ una collana fatta per chi ama pensare e curiosare anche tra i pensieri degli altri: letteratura, giornalismo, poesia, politica, religione, psicologia. Dato il costo di ogni volume, 11 euro in formato cartaceo, 10 in formato pdf, possiamo permetterci il lusso di scoprire nuovi autori, di rischiare quando non li conosciamo o conosciamo poco dell’argomento.

Tra i titoli pubblicati sino a questo momento vi citerò, ad esempio: Abbé Pierre – Mio Dio… perché?; Haim Baharier – La Genesi spiegata da mia figlia; Ingrid Betancourt – Lettera dall’inferno a mia madre e ai miei figli; Frans de Waal – Primati e filosofi; Paolo Lagazzi – La casa del poeta; Enrico Pedemonte – Morte e resurrezione dei giornali; Barbara Schiavulli – Guerra e guerra; George Steiner – Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero; Todorov Tzvetan – La letteratura in pericolo; Andrea Zanzotto e Marzio Breda – In questo progresso scorsoio.

Leggi il resto

Un diario dai gulag staliniani, la testimonianza e i ritratti di Evfrosinija Kernovskaja

Se molto sappiamo dei lager, pochissimo sappiamo invece dei gulag staliniani, che fagocitarono buona parte della popolazione russa durante il regime.

Quanto vale un uomo è la storia vera di Evfrosinija Kernovskaja, una giovane donna di cultura, che parla sei lingue e conduce l’azienda di famiglia da quando suo padre è morto. Vive in Bessarabia, una regione inglobata ai primi del novecento nella Romania. La Russia staliniana, però, non accetta la perdita di quello che considera un proprio territorio e la invade.

Evfrosinija, come molti altri, ha sposato da tempo un ideale di giustizia sociale: paga bene i suoi operai, in un tempo in cui lo sfruttamento della manodopera non è considerato un problema, li aiuta se hanno dei problemi. Quando arriva l’armata russa, dunque si sente al sicuro e decide di non fuggire.

Grande è il suo stupore quando si vede classificata come una possidente, quindi una nemica del popolo. Dopo che le sono stati confiscati i beni e che i tentativi di indottrinamento sono falliti, a causa delle sue acute domande, Evfrosinija viene arrestata e condannata a morte.

Leggi il resto

Reporter di guerra italiani, le testimonianze

Ci sono libri che non invecchieranno mai e che ognuno di noi, a prescindere dai propri gusti personali, dovrebbe leggere almeno una volta. E’ il caso di Il braccio dietro la schiena, Storie dei giornalisti in guerra, una raccolta di testimonianze, a cura di Mimmo Candito, dei reporter che ci hanno raccontato il mondo in conflitto, rischiando la propria vita.

Il volume raccoglie le riflessioni più disparate sul mestiere del giornalista di guerra, gli aneddoti sul campo e le considerazioni su come la televisione abbia modificato la professione, mettendo spesso in primo piano chi racconta e non gli eventi da raccontare.

E’ dunque questo, potremmo chiederci, che fa di un giornalista un buon giornalista? La sua capacità di scomparire dietro la storia anche se comunque il suo modo di vederla e descriverla apparirà, sarà presente in ogni pezzo?

La domanda più importante, secondo me, è però: perché fare questo lavoro? Perché rischiare la vita? Ha senso morire per raccontare una guerra che non è la nostra e che spesso neanche capiamo? Dove il mestiere diventa una missione, assume con sé uno scopo che da senso alla stessa vita di chi lo sceglie?

Leggi il resto

Anne Bancroft, Helene Hanff e un giro in 84 Charing Cross Road

84 Charing Cross Road è l’indirizzo di una libreria antiquaria londinese a cui la sceneggiatrice americana Helene Hanff (nota soprattutto per la serie televisiva Ellery Queen) ordinava edizioni di romanzi, saggi e poesie altrimenti introvabili nella sua città.

La corrispondenza della scrittrice con Frank Doel, commesso della libreria, comincia nel 1949 e finisce vent’anni dopo nel 1969. In mezzo, una guerra mondiale e una serie di eventi personali che impedirono ai due di incontrarsi. Doel morì nel 1970 e la Hanff si recò al Londra solo dopo la pubblicazione del libro di cui parliamo oggi.

84, Charing Cross Road raccoglie le lettere che i due si inviarono in vent’anni e sin dalla sua prima pubblicazione ebbe subito un grande successo di pubblico. L’attrice Anne Bancroft, che non ne aveva mai sentito parlare, un giorno, si vide regalare da un perfetto sconosciuto, convinto che le sarebbe piaciuto, la copia del carteggio. Fu così che nel 1987 uscì l’omonimo film, con la stessa Bancroft nei panni di Helene Hanff e Anthony Hopkins in quelli di Frank Doel.

Leggi il resto

Twilight, di Stephenie Meyer

Twilight è ormai diventato sinonimo di successo mondiale e orde di ragazzi e adulti appassionati di vampiri. Ma è soprattutto l’opera prima di una scrittrice, Stephenie Meyer , attualmente tra le più prolifiche in termini di vendita.

Twilight e è una storia d’amore, ma al contempo di lealtà e di passione. Narra le vicende di Bella ed Edward. La prima è un’umana, il secondo, come ben presto la nostra eroina scoprirà, è un vampiro.

Leggi il resto

Biblioterapia: la cura in un libro

Leggere è una terapia riconosciuta che, a dispetto dell’idea comune, affonda radici nel lontano 1930 quando venne riconosciuta negli Stati Uniti come vera e propria cura della mente e dello stato psichico dell’uomo che trae giovamento semplicemente dalla lettura di un libro.

Leggi il resto

Joumana e Shahrazad: le donne arabe sono libere

Joumana Haddad è una giornalista araba, libanese per l’esattezza. Ha quarant’anni e segue le pagine culturali del contestatissimo quotidiano An Nahar. Contestato perché considerato di centro sinistra e boicottato, così come sono boicottati i giornalisti che vi lavorano.

Il suo editore Gebran Tueni venne assassinato nel 2005. Tutto questo per chiarire in che posizione si trova l’autrice del libro Ho ucciso Sharazad.

Joumana Haddad è però anche poetessa e fondatrice della rivista Jasad che in arabo vuol dire corpo. Le poesie della Haddad sono poesie erotiche e la sua rivista viene considerata pornografica.

In realtà cerca di esplorare il discorso sul corpo attraverso la letteratura, l’arte, la scienza. Argomenti tabù per molti arabi, come lo sarebbero in realtà anche per molti italiani. Perché dunque leggere questo libro?

Leggi il resto

Vittime per sempre di Barbara Benedetelli

E’ uscito per la Aliberti editore il volume Vittime per sempre, della giornalista e autrice televisiva Barbara Benedettelli.

In genere quando leggo la parola vittime faccio un passo indietro: temo sempre di ritrovarmi di fronte libri o trasmissioni televisive o articoli che offrono uno sguardo di finta pietà sulle storie che raccontano e puntano invece ad attirare lettori e spettatori con dettagli macabri o primissimi piani decisamente irrispettosi delle persone.

Non è però il caso di questo libro, che si avvale anche della preziosa prefazione di Rita dalla Chiesa. In Vittime per sempre, Barbara Benedettelli ci conduce in una severa riflessione sull’attenzione che lo stato riserva da un lato alle Vittime, comprendendo con questo termine anche la famiglia delle persone uccise, e dall’altro agli assassini.

L’autrice non fa mai il gioco facile del linciaggio. Cerca invece di approfondire, in maniera comprensibile a tutti, il discorso della giustizia. Riporta storie che conosciamo tramite la cronaca, i commenti dei familiari delle vittime (espressione cui cercherà di dare un nuovo significato), quelli degli esperti e una serie di note sulla legislazione italiana.

Leggi il resto

L’amore e gli stracci del tempo, la recensione

L’amore e gli stracci del tempo è una storia che è appartenuta al truce passato dell’Europa balcanica e che ha abbracciato l’epoca dei nostri nonni, quella dei nostri genitori e le memorie delle generazioni di oggi. Leggendo la storia di protagonisti, Zlatan e Ajkuna, si ha infatti la sensazione che le loro esperienze e i loro dolori siano stati scritti, e avvenuti, più di cinquantanni fa e che appartengano ormai al passato, ai ricordi degli abitanti di un Kosovo che non esiste più. 
La verità del racconto è però ben diversa: Zlatan e Ajkuna, nati e cresciuti insieme sotto il minaccioso cielo del Kosovo, si sono innamorati fino dal primo istante e, a causa della guerra, hanno dovuto separare le loro vite e condurre due esistenze separate. Il destino, e il sangue versato durante anni di conflitto, li ha visti lontani l’uno dall’altro e privati dell’affetto dei loro genitori e delle persone a loro care. 

Leggi il resto