copertina fino all'ultimo respiro

Fino all’ultimo respiro di Rade Šerbedžija

copertina fino all'ultimo respiroBen presto, per il popolo dei giovanissimi, Rade Šerbedžija non sarà altri se non Gregorovich, il produttore di bacchette che compare nell’ultimo film di Harry Potter. Un bene, secondo me, perché diverrà familiare anche per loro il volto di uno dei migliori attori teatrali e cinematografici degli ultimi anni. Noi italiani lo abbiamo conosciuto soprattutto per Prima della pioggia, Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni e Eyes Wide Shut.

Rade Šerbedžija è però anche poeta e scrittore e devo ammettere, non avendo mai fatto ricerche particolari su di lui, che non lo sapevo. Ho aperto perciò con molta curiosità la sua autobiografia, pubblicata dall’interessantissima casa editrice Zandonai.

Fino all’ultimo respiro è un libro molto articolato e complesso (non complicato). Šerbedžija sembra aver vissuto molte vite e in molti mondi. In effetti ha viaggiato in Europa, America, Australia. Ha recitato a teatro, a cinema, in serie televisive. Tra i suoi più cari amici, per dirne una, c’è Vanessa Redgrave e ha conosciuto l’irascibile Kubrick quando girò con lui Eyes Wide Shut.

Naturalmente, ha vissuto la guerra dell’ex Jugoslavia. Lui, di origine serba, che non si è mai sentito altro se non jugoslavo si è ritrovato straniero in patria, frainteso e allo stesso tempo calunniato dalle due fazioni, minacciato di morte e osannato. Le pagine in cui racconta il conflitto sono davvero dolorose e coinvolgenti. Ci costringono a ripensare a quegli avvenimenti in modo personale e non da spettatori del telegiornale.

Leggi il resto

Uccelli di Rovo, di Coleen McCullough: recensione

Se esiste una storia d’amore bella, tormentata ed emozionante è sicuramente quella di Uccelli di Rovo, romanzo di Coleen McCullough del quale tutti ricorderete lo sceneggiato televisivo con Richard Chamberlein, sicuramente il sacerdote più sexy mai potuto uscire dalla mente di una scrittrice.  E sebbene la sottoscritta sostenga che non vi è storia d’amore più bella di quella raccontata in Jane Eyre, questa si staglia al secondo posto e non molto lontana.

Leggi il resto

It, di Stephen King: recensione

Affrontare la recensione di un libro di Stephen King come “IT” non è cosa da poco. Parliamo infatti forse del libro più amato in assoluto dello scrittore. Ma non solo: forse del più complesso e sicuramente di uno dei più lunghi,  data una lunghezza media, a seconda delle edizioni, di almeno 1100 pagine. E non parliamo di un tomo enciclopedico, parliamo di un romanzo: fattore questo che rende il libro più o meno digeribile seconda della tipologia di lettore.

Leggi il resto

neoplatonici luigi settembrini

I neoplatonici di Luigi Settembrini

neoplatonici luigi settembriniLuigi Settembrini (1813-1876) scrisse questo racconto erotico mentre scontava una condanna all’ergastolo in quanto repubblicano.

Il tema non era certo dei più facili e Settembrini decise di presentarsi come traduttore de I neoplatonici e non come suo autore. L’attribuì ad un certo Aristeo di Megarae e gli avrebbero creduto senza problemi in quanto Settembrini era un noto filologo.

Quando molto tempo dopo venne ritrovato lo scritto, lo studioso crociano che lo rinvenne pensò bene di occultarlo con l’approvazione di Croce stesso (trovate tutte le informazioni nella scheda della Sellerio). Perché tanta agitazione intorno ad un romanzo erotico?

Leggi il resto

L’isola di Arturo di Elsa Morante

Credo che anche Giovanni De Feo, che ha scritto L’Isola dei Liombruni sia debitore, come molti altri scrittori, a L’isola di Arturo di Elsa Morante.

Non si tratta certamente di un romanzo facile e ci sono voluti anni prima che mi decidessi a leggerlo. Volendo dividere i libri in leggeri e pesanti, certamente L’isola di Arturo rientra tra quelli pesanti. La prosa della Morante richiede infatti tempo, silenzio, capacità di concentrazione. I ritmi, in un certo senso, sono quelli propri della vita su di un’isola.

Leggi il resto

emily dickinson gabriella sica

Emily e le altre di Gabriella Sica

emily dickinson gabriella sicaMagari Emily Dickinson non vi è mai piaciuta. Vi piacerà però questo appassionato saggio di Gabriella Sica, che involontariamente mi ritrovo fra le mani (me lo ha prestato un amico). Il tono con cui è scritto supera la venerazione, per addentrarsi nei sentieri dell’amore vero e proprio.

La Sica riprende e ritraduce 56 poesie della Dickinson, come omaggio ai 56 anni vissuti dalla poetessa (Amherst 1830-1886). Ci spiega come sono nate, chi le ha generate. Le sue note biografiche sono davvero trascinanti e ve lo dice una che, pur colpita da questo genere di lirica, non ne è mai rimasta pienamente coinvolta.

Che la Sica sia innamorata di Emily Dickinson è evidente. Non è strano d’altronde, almeno per noi lettrici, ritrovarci completamente “dipendenti” da quelle autrici o da quegli autori che hanno saputo raccontare e intuire i movimenti dello spirito.

Leggi il resto

11 settembre eddy ribelle gallucci

L’11 settembre di Eddy il ribelle, di Eraldo Affinati

11 settembre eddy ribelle gallucciDue giovani alieni si ritrovano sulla terra proprio l’11 settembre. Cosa vedranno? Che penseranno?

Eraldo Affinati, scrittore e uomo eclettico, fondatore della scuola Penny Wirton, per insegnare gratuitamente l’italiano agli stranieri, ci regala un romanzo curioso e decisamente utile.

Curioso, perché la storia, decisamente molto articolata, vira inaspettatamente verso la fantascienza. Utile, perché molti adulti si sono chiesti come avrebbero spiegato un giorno ai propri figli e ai propri studenti quello che accadde l’11 settembre.

Sono passati dieci anni, ma sembra ieri e nessuno di noi ha mai scordato le immagini, i commenti, le sensazioni, l’apparente insensatezza di quella giornata.

Rabbia, paura, sorpresa, fascinazione (sì, perché abbiamo continuato a guardare e riguardare quelle immagini come se si trattasse di un grandioso spettacolo) e tanti pensieri inesprimibili.

Leggi il resto

Ratzinger contro Fox: ai posteri l’ardua sentenza?

matthew fox faziAlla fine mi sono decisa e mi sono lanciata nella lettura di In principio era la gioia, di Matthew Fox, che vi avevo segnalato a maggio. Devo ammettere che, pur non essendo un libro per tutti, è scritto in modo sorprendentemente semplice. Concetti teologicamente complessi sono spiegati e chiariti con un linguaggio accessibile a molti e non è davvero poco per un volume che ha determinato così tante reazioni nella Chiesa Cattolica.

Personalmente, lo consiglierò a tutte quelle persone con cui spesso da cattolici o ex cattolici abbiamo intavolato lunghe conversazioni sulla dottrina ufficiale, sul clima cupo, sul terrore ispirato nei fedeli dagli esorcismi, dalla tentazione cui siamo esposti costantemente, dall’incerto futuro della nostra anima, che questo Dio d’amore potrebbe sprofondare in una dimensione di dolore senza fine.

Per non parlare poi dei sensi di colpa per essere così fallibili, peccatori, umani e nel caso della categoria cui appartengo, donne (ovvero quelle che se l’intendevano con il serpente e che continuano a indurre al peccato l’altrimenti santificabile uomo). Da questo punto di vista Fox mi ha sorpreso, avendo come riferimento per le sue riflessioni anche diverse teologhe e mistiche.

Leggi il resto

yankee artù twain

Uno Yankee alla corte di Re Artù

yankee artù twainErano mesi che non ridevo da sola leggendo un libro. Dopo aver superato con qualche perplessità le prime pagine, che sono principalmente un’introduzione dell’autore, mi sono trovata di fronte ad un romanzo strepitoso, che vi consiglio subito. L’incredibile è che si tratta di un’opera di fine ‘800, scritta niente meno che da Mark Twain.

Uno Yankee alla corte di Re Artù, edito da Gallucci, racconta la storia di un americano che, per cause misteriose, si trova sbalzato nel tempo, alle prese con tavole rotonde, cavalieri, damigelle logorroiche, un mago Merlino imbranatissimo, una Morgana sanguinaria che infligge la morte ogni cinque minuti e una schiera di eremiti puzzolenti convinti che il bagno porti male.

Leggi il resto

confessore Cavour greco

Il confessore di Cavour di Lorenzo Greco

confessore Cavour grecoCavour era stato scomunicato. La Chiesa non poteva tollerare la sua politica mirata all’Unità d’Italia e dunque al ridimensionamento dello Stato Pontificio. Pio IX non accettava compromessi e rifiutava qualsiasi accordo.

Cavour, tuttavia, era credente e in punto di morte, pur sapendo che secondo la scomunica non ne avrebbe avuto diritto, chiese che gli fossero amministrati gli ultimi sacramenti, compresa la confessione. La sua richiesta venne accolta da Fra’ Giacomo da Poirino.

E’ qui che comincia la storia de Il confessore di Cavour. Una storia vera, quella narrata da Lorenzo Greco (tra i finalisti dello Strega 2011) che prende le mosse però da un documento storico, redatto proprio dal suddetto frate.

Leggi il resto