Arrow: l’Italia entra nella biblioteca digitale internazionale

Anche il nostro Paese entra nel progetto Arrow, un sistema digitalizzato che accoglie opere di ogni origine, autore e casa editrice; un progetto interessante che offre a tutti i lettori un catalogo unico da quale attingere e dal quale “cibarsi” di letteratura.

Ottimista e soddisfatto il commento di Piero Attanasio, responsabile dell’Associazione Italiana Editori, che ha così commentato la novità:

Si tratta di un momento importante: ARROW offre alle biblioteche, così come ad ogni altra organizzazione impegnata in progetti di digitalizzazione, una soluzione tecnologica concreta per determinare se un’opera testuale è protetta da diritto d’autore o è in pubblico dominio, se in commercio o fuori commercio, e individuare i titolari dei diritti da contattare per ottenere, qualora l’opera sia sotto diritti, la licenza necessaria alla sua digitalizzazione e uso. L’ingresso dell’Italia segna per noi davvero la svolta: la sua riconosciuta importanza strategica nello sviluppo delle biblioteche digitali ne ha fatto una delle iniziative di punta all’interno del piano della Digital Agenda varato dalla Commissione per il periodo 2010-2020. Ma si tratta di un’iniziativa che fino ad ora aveva un grande riconoscimento all’estero e poca attenzione dall’Italia. Da qui cambia tutto.

Anche l’Italia offrirà il proprio contributo nella selezione e nell’inserimento delle opere letterarie, un contributo importante che va ad unirsi a quello già offerto da molti altri Paesi europei tra cui Spagna, Francia e Inghilterra. L’obiettivo, com’è immaginabile, è quello di favorire la libera circolazione delle opere letterarie e avere accesso ai volumi e a tutte quelle opere che difficilmente avremmo potuto consultare.

Sempre dal sito AIE, e inseriti nella sezione News, sono stati definiti tutti gli obiettivi del progetto: ottimizzare il progetto Arrow precedente contando sui nuovi apporti dei Paesi che sposeranno l’iniziativa allungando il raggio di azione di Arrow. L’ente, attivo dallo scorso aprile, ha avuto il benestare delle principali associazioni AIE (Associazione Italiana Editori), FEP (Federazione degli Editori Europei), ICCU (Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche) e anche dal Ministero dei Beni e Attività culturali.

Lascia un commento