Giunti Editore: presto libri in carta riciclata

Dopo le proteste avanzate durante l’ultimo Salone del Libro di Torino che avevano visto alcuni stand aggrediti da un gorilla arrabbiato e deluso, Giunti Editore sceglie di sposare la pubblicazione green e confessare un utilizzo della carta più consapevole e meno invasivo.

Giunti Editore dichiara così di iniziare la pubblicazione dei nuovi volumi utilizzando solo carta proveniente da fonti sicure escludendo la carta prodotta dalle multinazionali che, per profitto, utilizzano carta mettendo in pericolo la salute delle foreste di tutto il mondo. Forte di questa idea, la casa editrice inizierà a pubblicare romanzi e volumi di ogni genere di oltre trentanove collane utilizzando carta riciclata (una scelta che dovrebbe coprire circa il 40-50% della produzione editoriale) e carta certificata Forest Stewarship Council (FSC).

La scelta di Giunti Editore consacra l’entrata della casa editrice nelle cinque editoriali italiane più virtuose piazzandosi accanto a Mondadori, GEMS, De Agostini e Feltrinelli nella classifica Salvaforeste di Greenpeace. Oltre a Giunti, anche altri editori italiani hanno deciso di modificare il loro ciclo produttivo scegliendo di interrompere i propri rapporti commerciali con Asia Pulp and Paper (APP) preferendo l’uso della carta riciclata, una scelta che fa onore alla nostra editoria e dalle quale molti dovrebbero prendere esempio.

L’Amministratore Delegato della Giunti Editore, Martino Montanarini, ha così commentato la nuova soluzione sfruttata dal marchio editoriale: “Aderiamo volentieri e con orgoglio alla campagna deforestazione zero di Greenpeace rafforzando il nostro impegno a tutela dell’ambiente”.

Nonostante le campagne di sensibilizzazione portate a termine recentemente, non tutte le case editrici sembrano aver colto l’invito lanciato da Greenpeace Italia, come dichiara Chiara Campione, la responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia e da tempo impegnata nel nobile progetto: “Da Rizzoli e più in generale dal Gruppo RCS un vergognoso silenzio per il quale noi e i lettori siamo davvero indignati”.

Fonte: rinnovabili.it

 

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