Amazon, è guerra allo spam di ebook

Lo spam ha preso di mira anche  Kindle. La Amazon si è trovata infatti a combattere in questi giorni con le lamentele dei suoi utenti, i quali convinti di aver scaricato il libro di loro interesse, si sono trovati all’interno dei propri ereader , ebook che non avevano niente a che fare con la loro scelta. E sebbene ogni azienda operante nel web sia “preparata” ad imprevisti di questo genere, l’avvenimento ha creato non poco scalpore.

Quella degli spammers è una realtà tra le più detestabili del web: siti, forum, posta elettronica: nessuna tipologia di supporto è in grado di salvarsi da questa piaga. Molti sono gli strumenti creati appositamente per tutelare gli utenti, anche se fino ad ora, davvero in pochi pensavano che questo “morbo” potesse colpire anche i libri elettronici.

Sarah Gelman, la portavoce di Amazon, conferma che l’azienda effettua dei controlli per scoprire ed eliminare questa tipologia di contenuti. A prescindere da questo il problema però permane, perché qualcuno riesce sempre ad eludere i controlli e quindi ad inserire tra i titoli “buoni” anche quelli che non hanno niente a che vedere con le richieste dei lettori. Cosa ci guadagnano gli spammer? Molto, dato che dal sistema stesso di Amazon percepiscono un guadagno ben specifico basato sul numero di download degli utenti.

Il problema non risiede però solo nell’eventuale perdita di vendite, ma soprattutto nel calo di fidelizzazione dell’utente che non si fiderebbe più del distributore specifico. Non solo, si potrebbe arrivare addirittura ad un crollo dell’intero mercato degli ebook.

Ovviamente Amazon non rimane a guardare e pur non essendo molte le soluzioni applicabili sono già stati buttati giù alcuni concetti da ampliare. Ad esempio l’azienda potrebbe decidere di  “applicare una tariffa al sistema di caricamento online da parte degli utenti”: in questo modo cadrebbe la “convenienza” per gli spammer.

Lascia un commento