A cosa serve un libro, a cosa serve un e-reader

Perché leggiamo libri? Perché ci piace, diranno alcuni. Perché dobbiamo, risponderanno altri. Per farci una cultura. Per esplorare nuovi mondi. Per evadere. Per sentirci meno soli. Per imparare a scrivere. Per imparare.

I motivi per cui leggiamo sono tanti quanti sono i lettori. La sottoscritta, per dirne una, legge per calmare gli stati d’ansia. Ho scoperto che leggere, concentrarmi su di un testo, mi aiuta a rientrare in me stessa e a non diventare preda dei miei, ora finalmente leggerissimi, attacchi di panico.

D’altro canto, quando mi lancio nel fantasy con Tolkien e compari ho sempre la sensazione di vivere una sorta di vita parallela, di poter far esistere lati di me che altrimenti non avrebbero diritto di cittadinanza nella vita quotidiana (sia lati oscuri, sia eroici). Ora però chiedo a voi lettori di Libri e bit: un libro può sedurre? E un e-reader?

Un libro è un ottimo spunto per una conversazione. Parlare di romanzi, di letteratura in genere, può avere un valore altamente seduttivo (sempre che non vi profondiate in una recensione dettagliata dell’ultimo libro di Umberto Eco).

La vera svolta, però, possono darla gli e-reader, seduttivi di per sé per chi ama la tecnologia, ora anche colorati. Potete scambiarvi file con la persona che vi interessa, suggerirle il software migliore e da lì a scambiarsi l’e-mail e il contatto Skype il passo è breve.

D’altro canto, per mantenere sempre in connessione sacro e profano, i libri possono aiutarci ad andare oltre le nostre necessità terrene. Tra poesia e preghiera esistono spazi per me ancora inesplorati, ma che per molti lettori sono evidentemente pieni di vita.

I libri poi, possono servire semplicemente a divertirci, a farci ridere, a darci una visione più leggera, non necessariamente più semplice, della vita, a farci cogliere le sfumature dell’esistenza attraverso l’ironia. Insomma, per farla breve, un libro è come si suol dire davvero un buon amico.

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