Cuori in Atlantide, di Stephen King: recensione

Cuori in Atlantide è una delle storie più controverse di Stephen King. Suddivisa in capitoli ben distinti per buona parte per ciò che riguarda la cronologia, è uno dei volumi più legati alla saga della Torre nera e forse per questo uno dei libri che sebbene non mi faccia saltare subito al cuore la voglia di rileggerlo, contiene molti spunti interessanti di riflessione. Ah, dimenticavo, è una stupenda storia d’amore, per molti tratti.

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Mucchio d’ossa di Stephen King: recensione

Mucchio di ossa è quello che io amo definire uno dei libri atipici di Stephen King. Perchè permeato come sempre dalla sua solita aura di mistero e sovrannaturale, ma contemporaneamente e soprattutto una storia di amore. E quando Il Re parla di sentimenti, beh si può star sicuri che il libro non sarà mai deludente. Ed è proprio quello che succede in questo caso. Si tratta di una particolarità di questo scrittore della quale molto probabilmente non è cosciente nemmeno lui stesso.

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Dona Bol: le scelte di Libri e Bit – 23 Maggio

Siamo arrivati all’ultimo appuntamento dell’iniziativa della BOL, intrapresa anche da noi di LibrieBit. Dopo aver visto e curiosato tra le classifiche di Titti e Giada, oggi potete curiosare sulle mie di scelte. E sui libri che hanno rappresentato per me qualcosa nel corso di questa vita.

Si tratta di testi variegati, in alcuni casi di più difficile comprensione ma generalmente adatti a lettori di ogni età. Se dovessi collegarli ad una età, li collegherei all’adolescenza, ed alla necessità appropiarsi della propria identità, anche se, come vi spiegherò a breve, sono di “epoche” e tipologia differente.

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The Dome, di Stephen King: recensione

The Dome è uno dei romanzi più recenti di Stephen King, anche se caratterizzato da una storia davvero particolare. King ha infatti  iniziato a lavorare a questo libro nel 1976. La prima versione, di appena 70 pagine andò perduta  e lo scrittore decise di accantonare il progetto, ripreso solo qualche anno più tardi con risultati che non soddisfarono per niente l’artista, che preso dalla rabbia ne scagliò le pagine contro un muro.

Lo scrittore, grazie ad un recupero straordinario da parte della moglie Tabitha, (come storia vuole avvenne anche con Carrie, n.d.r) ritornò sulla storia in questo primo decennio del ventunesimo secolo, con i risultati che tutti conosciamo.

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Insomnia, di Stephen King: recensione

Insomnia è a mio parere uno dei romanzi più belli e completi di Stephen King. Non solo perché tra i più importanti se letti all’ottica della saga de La torre nera, ma soprattutto perché si tratta di un volume che riesce a unire in una sola soluzione una prosa convincente e diversi elementi ricorrenti.

Una delle prime cose che colpisce, specialmente se si è dei lettori “datati” di King che hanno avuto modo di leggere in ordine cronologico le sue opere, è il ripresentarsi, anche se per una parte essenzialmente molto marginale, uno dei protagonisti del suo romanzo più famoso: Mike Hanlon, il bibliotecario di IT.

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La Torre Nera: La Torre Nera – Parte Seconda

Avevamo lasciato Roland, Eddie, Jake e Susannah in viaggio per Algul Silento, il luogo dove i  frangitori (persone dotate di particolari poteri mnemonici, n.d.r.) sotto lo sguardo attento degli sgherri del re Rosso da ormai decenni erano impegnati nel “grattare via” pezzi di vettore, sostegni della Torre nera.

Il gruppo riesce a raggiungere il luogo grazie all’intervento di tre di essi: tre persone speciali tra le quali figura anche un amico di gioventù di Roland: Shemiee. I più attenti lettori di Stephen King ritroveranno negli altri due altrettanti protagonisti di suoi romanzi , uno in particolare fortemente legato alla saga della Torre e che, ovviamente con il senno del poi, anticipa quella che sarebbe stata la conclusione finale della stessa.

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La Torre Nera: La Torre Nera – Parte Prima

Con il settimo ed ultimo capitolo della saga, “La torre nera”, Stephen King raggiunge l’apoteosi della sua carriera. Inutile negarlo, la maggior parte dei suoi lettori potranno confermarlo: dopo di essa non sono state molte le storie dello scrittore che hanno emozionato. Non che la sua vena si sia esaurita, semplicemente quando si raggiunge il punto più alto, non si può sperare di superarlo.

Questo volume rappresenta la conclusione ed il perché di più di trent’anni di scrittura dell’artista ed è impossibile non notare come alla fine lo stesso King si riveda nel suo eroe più controverso. La recensione necessita di una arbitraria suddivisione in due parti, al fine di essere il più possibili esaurienti.

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La Torre Nera: La canzone di Susannah

La canzone di Susannah” è il quinto e penultimo capitolo della saga di Stephen King, “La Torre nera“. Si tratta di un volume controverso, differente rispetto tutti gli altri della stessa serie. In questo caso le differenze non vanno rilevate a livello stilistico, ma quanto in quello narrativo.

Si tratta del libro con meno mordente rispetto agli altri, ma rappresenta un volume chiave se si intende capire la storia in tutto per tutto.

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La Torre Nera: I Lupi del Calla

I lupi della calla” è il quinto episodio della saga di Stephen KingLa torre nera”. È il primo dei tre libri che compongono la conclusione dell’intera storia. Ed è facile notare come al suo interno la narrazione differisca notevolmente rispetto ai quattro volumi precedenti.

Il fatto che Stephen King abbia ripreso in mano l’intera saga dopo una lunga pausa è evidente. Sia, come già detto,  nello stile sia nella forza con la quale la storia personale dei protagonisti e la loro caratterizzazione viene evidenziata attraverso continui rimandi ad altri libri dello stesso autore.

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La Torre Nera: La Sfera del Buio

La Sfera del buio” è l’ultimo volume (il quarto dell’intera saga, n.d.r.) di quella che potrebbe essere definita la prima parte dell’opera epica di Stephen King, La Torre nera. Si tratta di un blocco, di un confine che è facilmente intuibile se si prosegue con la lettura dei volumi rimasti.

E non solo per via della  grande pausa che lo scrittore ha preso prima di scrivere il quinto volume. Si tratta di una differenza sostanziale riscontrabile nella narrazione stessa. Qui il tomo perde l’aura di mistero che  permea i tre volumi precedenti trasportando il lettore in una delle storie d’amore più belle mai scritte da King.

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