Stéphane Hessel, Danza con il secolo. Recensione

Stéphan Hessel - Danza con il secoloSe vi nomino Duchamp, Piccasso, Ernst, Jules e Jim vi si spalanca qualche cassetto della memoria? Suppongo di sì. Sono solo alcuni dei nomi o delle storie che troverete in Danza con il Secolo, la sorprendente autobiografia di Stéphane Hessel, novantaquattrenne, autore del ben più famoso Indignatevi!

Hessel nasce a Berlino nel 1917 da una famiglia di origini ebraiche, ma convertita al luteranesimo. I suoi genitori sono appassionati di arte e letteratura e crescono i figli in un clima culturale che farebbe invidia davvero a molti di noi.

Quando Hessel è ancora bambino si trasferiscono in Francia e sarà la lingua francese, unitamente al percorso scolastico intrapreso, che spalancherà a Stéphan le porte della cultura internazionale. Probabilmente vi chiederete a questo punto cosa c’entrano Jules e Jim in questo percorso di vita.

Ebbene, la storia narrata dal regista Truffaut nel famoso film, un amore tra una donna e due uomini, era la storia di Helen e Franz, genitori di Hessel. Vissero un rapporto a tre con lo scrittore Henri-Pierre Roché, che racconto poi la singolare esperienza in un libro.

Hessel dunque crebbe accudito da un’amorevole tata, in fervente adorazione della madre Helen (il padre era meno presente nelle loro vite), nella Francia degli anni venti e trenta, brulicante di stimoli culturali, circondato da persone famose che stavano cambiando il corso dell’arte e della letteratura.

Poteva avere forse una vita normale? La sua autobiografia ha suscitato in me lo stesso timore reverenziale dell’autobiografia del grande Bertrand Russel: uomini che hanno vissuto grandi cambiamenti epocali, che li hanno determinati, che hanno intrecciato relazioni con personaggi di rilevanza mondiale.

Eppure uomini che scrivono in modo comprensibile a tutti, che sanno leggere la realtà e che vivono lanciati nel futuro e non ancorati ai propri ricordi. Uomini che sanno entrare in relazioni con generazioni di giovanissimi, come ha fatto Hessel con il pamphlet Indignatevi!, tradotto in Italia da Add editore.

Danza con il secolo è un libro che vi farà viaggiare nello spazio e nel tempo, attraverso le idee e l’arte, un libro che da un senso alla parola storia, da noi tanto odiata durante gli anni della scolarizzazione. Se i ragazzi potessero studiare a partire dalle note biografiche di tali personaggi, comprenderebbero molto ma molto di più e si annoierebbero di meno (d’accordo diciamo pure che io mi sarei annoiata di meno).

L’amore per la pittura non mi è stato trasmesso da Helen; aveva smesso di dedicarsi alla pittura ben prima della mia nascita, giudicandola un’arte che sporca troppo. Prima di tutto mi arriva da Roché e dai suoi amici; poi da Henri Laugier, che mi fece incontrare Léger e Picasso nell’appartamento di rue de Babylone che condivideva con Marie Cuttoli; e in seguito da Henri Hoppenot, che mi diede da leggere venticinque bellissime pagine in cui descriveva la pittura della sua epoca.
Un giorno chiesi a Cordier che cosa distinguesse un grande pittore da uno buono. “È semplice”, rispose, “te lo mostro.” E mi portò al Metropolitan Museum di New York, dove ci ritrovammo davanti a un Vermeer appeso accanto a un Pieter de Hooch; per me entrambi capolavori. “Sì”, disse Cordier, “ma osserva attentamente. Mentre in Vermeer nessun centimetro quadro è inutile o irrilevante, in Hooch potresti spostare un oggetto o cambiare posto ai fiori. È un buon pittore, non un grande pittore.”

Autore: Stéphane Hessel
Titolo: Danza con il secolo
Traduzione di S. Prencipe
Editore: Add editore
Anno: 2011
Pagine: 384
Prezzo: € 19,00
ISBN 978-88-96873-42-7

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