Se potessi rivederti, di Marc Levy

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Se potessi rivederti” di Marc Levy è un romanzo molto bello, sequel di “Se solo fosse vero”. Bella la storia, decisamente più scorrevole da leggere ma posso dirlo che è un po’ troppo corta per i miei gusti? Sarà che mi ero ormai innamorata di Arthur e del suo atteggiamento da innamorato cronico,  sarà che avrei voluto più interazione tra i due, ma il romanzo mi ha lasciato un retrogusto nostalgico.

A livello stilistico nulla da eccepire nei confronti dell’autore francese. E’ stato spettacolare nel riuscire a dare il giusto ritmo alla storia nonostante fosse un po’ uno specchio del romanzo del cui rappresentava il seguito. A differenza di altri commenti letti in rete prima di acquistare il libro (quando un volume mi interessa tanto degli spoiler non mi interessa affatto, N.d.R.) non penso che il volume dovesse essere focalizzato sui sensi di colpa di chi voleva/doveva staccare la spina a Lauren, ma avrei gradito che ci fosse molto di più rispetto a quello che ho letto.

Nei miei 30 anni di vita penso di aver letto almeno 500 libri se non qualcosa di più… e nessun autore è stato in grado di scrivere dei passi struggenti quanto quelli di Marc Levy in “Se solo fosse vero” riguardo la relazione tra i due. Beh, contestatemi, ma io avrei rivoluto quel magone lì. Anche se solo per un attimo.  “Se potessi rivederti” ci si avvicina molto, ma non è la stessa cosa. Anche Arthur per un breve momento va in coma… e te ne rendi conto solo in un determinato momento, nel quale scatta quello che, mentre leggevo, ho autodefinito “panico da morte”, ma tutto finisce lì. Il lieto fine per una storia del genere era sinceramente scontato. E sarei ipocrita a dire che non l’abbia gradito. La parte migliore? Il finale. Ma non per la storia, per come è stato scritto. Magistrale. Nella scelta dei tempi e delle parole.

Voto 6,5

Photo Credit | Getty Images

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