Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, recensione

Si potrebbe parlare per ore de “Il ritratto di Dorian Gray“, di Oscar Wilde, davvero. E’ la sua opera più famosa e lasciatecelo dire non ci stupisce davvero: si tratta di un capolavoro della letteratura che tutti quanti dovremmo leggere. Anche tutti quelli come me che spesso e volentieri mal sopportano i classici.

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“Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde è uno di quei romanzi che esulano da ogni possibile definizione che li leghi ad una semplice categoria. E’ una lezione di vita l’intero intreccio. Il comportamento di Dorian e la sua ricerca smodata di piacere e bellezza, il cinismo di Lord Votton che diventa in qualche modo il grilletto che fa scattare la parte del giovane Gray che nessuno di noi vorrebbe mai condividere: sono davvero molti i fattori e gli insegnamenti che vengono tirati in ballo. In qualche modo è innegabile che con questo romanzo Oscar Wilde abbia voluto in qualche modo tirare le orecchie alla società Vittoriana. O per lo meno rendere visibile il difetto, quello che era presente sotto una maschera di virtù, ovvero il vizio. Che continua a crescere anche se invisibile agli occhi. Proprio come la vecchiaia e il pessimo comportamento di Dorian Gray.

E’ un libro questo che chiunque dovrebbe leggere. Anche chi odia cordialmente Oscar Wilde. E non ha mai sopportato la letteratura inglese nemmeno quando si trovava sui banchi di scuola. Quando si ha l’opportunità di poter leggere un capolavoro come questo, lo si deve fare, per il proprio bene e la propria sete di cultura.

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