The Woman in me di Britney Spears, recensione

The woman in me di Britney Spears è attualmente l’autobiografia più chiacchierata. È stata anche la più attesa e una volta letto il testo, il perché di tutto ciò si comprende.

Un testo senza filtri, forse troppo

E non diventa nemmeno un fattore di gossip, perché leggendo l’autobiografia ci si rende conto che in The woman in me, Britney Spears mette effettivamente se stessa senza filtri. È questo apre un po gli occhi sull’intera questione. Dobbiamo sottolineare che ovviamente i suoi genitori e sua sorella, nonché Justin Timberlake ne escono malissimo.

Ed è giusto che sia così perché si sono oggettivamente resi protagonisti di qualcosa di incredibile. Ognuno perciò che concerne il suo spazio all’interno di della vita di questa donna. Ma allo stesso tempo è possibile notare che non tutto va bene anche ora nella vita della cantante. E che con molta probabilità ciò che viene spiegato all’interno di The woman in me di Britney Spears, non basta giustificare alcuni suoi comportamenti che effettivamente avrebbero bisogno di un sostegno.

Ma a differenza di quello che è successo per molti anni diverso tempo fa, cercato direttamente da lei e in termini decisamente più adatti alla sua vita e a quello che lei ha passato. Da questo punto di vista The woman in me di Britney Spears è un ritratto impietoso delle persone accanto a lei, di quella che è stata la sua vita e di quello che è lei stessa. Perché è impossibile non arrabbiarsi per come sia stata trattata nel tempo ma allo stesso tempo la preoccupazione per lei, se sei stato suo fan o lo sei ancora, non scema.

The woman in me, autobiografia da leggere

Essenzialmente a livello tecnico the woman in me di Britney Spears è un’autobiografia molto simile a tante altre, ma differente da altri punti di vista. E purtroppo viene automatico pensare che sarebbe stato difficile poter arrivare a un epilogo differente con ciò che le è successo.

Nonostante gli uomini della sua vita non siano stati perfetti, quello che ne esce peggio è senza dubbio Justin Timberlake. Lui rappresenta un po’ la faccenda irrisolta e la causa di tutti i mali. Oggettivamente parlando, anche e soprattutto per come ha gestito il post-rottura. Una cosa va detta: Britney Spears su molto di ciò che scrive, nonostante il dolore passato, è molto oggettiva. Ed è anche troppo buona nei confronti del cantante degli NSYNC. Lo è anche nei confronti di alcuni suoi comportamenti che avrebbero potuto porre a rischio la sua vita.

Parliamo comunque di un’autobiografia che si legge velocemente anche grazie al linguaggio molto semplice utilizzato, talvolta troppo pesante forse proprio per la sua semplicità. Non abbiamo dubbi che il prossimo volume, che ha già annunciato, avrà lo stesso successo di questo.

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