Qual è: Roberto Saviano, i refusi del web (e come evitarli)

Se siete follower delll’account Twitter di Roberto Saviano avrete sicuramente seguito la bufera sintattico-grammaticale che, nei giorni scorsi, ha invaso la pagina dello scrittore italiano di commenti e correzioni. Il motivo? Un qual’è sgrammaticato scritto in un cinguettio di una delle penne più apprezzate del nostro secolo.

Il cinguettio incriminato era il seguente:

Khadz Kamalov, un giornalista coraggioso, è stato ucciso. 70 giornalisti uccisi in Russia. Qual’è il peso specifico della libertà di parola?

E nonostante il tragico messaggio contenuto in esso, il popolo di Twitter non ha perso occasione di commentare il messaggio del loro eroe, un’occasione più unica che rara che ha causato poi, vista la richiesta di tutti i follower, la correzione dell’atroce refuso. Non si è fatta per attendere la risposta dello scritto che, divertito, ha ammesso di voler continuare a usare la forma scorretta in onore di Pirandello e Landolfi. Sarà, ma di fronte a certi errori risulta davvero difficile chiudere un occhio soprattutto quando, come nel caso di Roberto Saviano, la scrittura di cui si fa uso ha lo scopo di informare il lettore e risvegliare nel lettore lo spirito critico spesso assopito.

Roberto Saviano e Twitter a parte, è doveroso ammettere che tutti noi, blogger in primis, siamo spesso vittime di sviste, lacune grammaticali e refusi di ogni genere; un vero imbarazzo per chi si ciba di lettura e scrittura. Come evitare dunque l’onta pubblica? Uno dei consigli, e l’unico, che si possa dare è quello di munirsi di un dizionario degli errori o dei dubbi della lingua italiana, il manuale perfetto per chiunque abbia a che fare ogni giorno con la redazione di testi e la revisione di materiali scritti da altri autori. Ogni parola, ogni verbo, ogni modo di dire potrà essere così controllato e corretto sfogliando le pagine del dizionario che, per fortuna, vanta dimensioni e peso sicuramente più accettabili rispetto alle edizioni linguistiche complete. Scrivete, controllate e rileggete: e se un errore scappa al vostro occhio critico preparatevi a porgere mille scuse a chi, in modo più o meno educato, correggerà il vostro refuso.

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