Più forti di prima, di Barbara D’Urso: recensione

Barbara D’Urso, sebbene contestabile per davvero tante motivazioni in questa ultima era di televisione, va detto che come scrittrice recupera in qualche modo quello charme che possedeva, sia come attrice che come presentatrice, prima delle avventure televisive sulla rete ammiraglia Mediaset. Il suo libro, “Più forti di prima”, ne è la riprova. Riesce infatti a risultare coinvolgente ed interessante senza per questo essere tacciato di ipocrisia.

Ed un po’ dispiace, leggendo il libro, questo contrasto assurdo tra la donna che emerge dal libro, edito dalla Mondadori,  e quella che ogni giorno, un po’ “prestampata” (passatemi il termine), viene presentata attraverso il tubo catodico.  E’ vero, “Più forti di prima” è un libro per donne, scritto da una donna, ma soprattutto sentito da una donna. Inutile anticiparvi le storie che vi sono raccontate, vi sciuperemmo il “pacchetto”.  Ciò che colpisce però, e va sottolineato, non  sono solo la forma e una scrittura decisamente scorrevoli, ma l’estro, la capacità di porre queste storie di donne, famose e non, al livello del lettore.  E credetemi, non bisogna essere donne per capire. Si tratta di un libro si “ di nicchia” in qualche modo, ma adatto indistintamente a tutti.

Alle donne in primis, per far capire loro che non solo sole ma che soprattutto possono avere la forza di affrontare il mondo già solo per il loro essere, ed agli uomini, che secondo me potrebbero capire l’importanza di una figura come quella femminile attorno a loro. Perché parliamo di storie difficili, storie che hanno messo a dura prova le donne raccontate nel libro. Sia dal punto di vista fisico che psicologico. Ognuna di essere ha però un qualcosa in comune, la voglia di rinascita, di potercela fare.

Ed in tal senso non dispiacerebbe vedere sullo schermo la Barbara d’Urso del libro. Perché inutile, nessuno me lo toglie dalla testa, quella che vediamo ogni giorno in televisione è solo un involucro.

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