L’occhio del male, di Stephen King

Dimagra. Questa è la parola chiave de “L’occhio del male” e l’incubo del protagonista, un avvocato obeso quarantenne, sposato con prole adolescente. E senza dubbio, per ciò che mi conderne, uno dei libri di Stephen King più particolari perché in grado di scatenare empatia per un “cattivo certificato” in grado di schierarsi con i buoni.Spiegare in poche parole questo libro è difficile.Essenzialmente si è davanti ad un’opera di Stephen King, ancora conosciuto in questo caso sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, che non ha bisogno di particolari commenti.

Si tratta di un’opera dell’orrore, nel quale lo scrittore inserisce tutta una serie di particolari tipica del film dell’orrore degli anni 50 rivedendoli in chiave umanizzata mentre regala al mondo ed ai suoi estimatori una delle sue storie più riuscite.

L’impressione che ho sempre avuto con questo libro ed in generale con tutte quelle targate Bachman, è che il Re attraverso questa identità celata riuscisse a dare libero sfogo alle parti più oscure della sua esistenza.  Almeno per ciò che riguarda la prima parte della sua carriera. King non ha mai lesinato in riflessioni psicologiche nei suoi libri e “L’occhio del male” ne è un esempio perfetto.

Ci troviamo davanti ad un uomo “buono” ma senza scrupoli che dopo aver investito per errore una donna anziana mentre la moglie gli praticava del sesso orale in auto, si trova a subire la maledizione di un vecchio gitano. Ai comprimari di un processo stralciato non andrà meglio, anzi. Ma lui, avvocato di successo prima dell’arrivo della magia nella sua vita, non si arrende senza combattere, e trovando ingiusta la sua “punizione” farà di tutto, anche rivolgersi ad un amico mafioso per ottenere una seconda possibilità. Come tutti in tutti i libri di King firmati con lo pseudonimo, per raggiungere la perfezione del finale manca sempre qualcosa. Ed un viaggio immenso rischia di fermarsi  (o si ferma) al punto di partenza. E’ un libro del quale consiglio vivamente la lettura.

Lascia un commento