Lo Hobbit: tre libri per un film

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In un periodo nel quale è il cinema ad attingere dalla letteratura, ecco che accade l’esatto opposto con quella che entra di diritto tra le pellicole più attese in assoluto del panorama cinematografico: “Lo Hobbit” trasposizione cinematografica dell’omonimo libro di Tolkien.

Si tratta ovviamente di libri adatti agli appassionati e considerabili nella loro totalità parte di uno stesso ciclo, visto che parliamo rispettivamente di:  “Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato. Il racconto del film”, di Jude Ficher, con prefazione di Martin Freeman, attore del film; “Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato. Il libro fotografico per i più piccoli” e “Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato. Il mondo degli Hobbit”, entrambi di Paddy Kempshall e pubblicati tutti e tre qui nel nostro paese dalla Bompiani.

Ogni libro è ampiamente accompagnato da immagini riguardanti gli Hobbit e la pellicola. Chi ha avuto modo di visionare questi libri in anteprima ha raccontato di aver avuto l’impressione, tra la carta stampata e le immagini di avere davanti gli occhi l’intero film. Tutti e tre i volumi presentano queste caratteristiche ma di particolare pregio è il fotolibro creato per i bambini, nel quale la storia di Bilbo Baggins si manifesta in tutta la sua magnificenza e la sua pericolosità. Per avere un’idea della particolarità dell’intero progetto cine-letterario, non vi è nulla di meglio che affidarsi ad uno stralcio della prefazione di Martin Freeman, il Bilbo Baggins della pellicola:

Da tempo molte persone mi dicevano che avrei dovuto essere io a recitare la parte di Bilbo Baggins. Non sapevo, però, se apprezzassero la mia capacità professionale oppure se implicitamente volevano farmi sapere che ho la faccia buffa. Questo dubbio mi è rimasto ancora oggi. […]Le riprese de Lo Hobbit sono state differenti da qualsiasi altra lavorazione cinematografica per l’imponenza delle scene, della preparazione e per la bellezza stessa della Nuova Zelanda dove abbiamo girato.

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