I regni di Nashira. Il sogno di Talitha, recensione

Il sogno di ThalitaTalitha ha sempre vissuto una vita agiata. Il suo sogno è diventare un cadetto e per questo si esercita incessantemente. I suoi affetti più cari sono sua sorella, che vive ormai lontana in un monastero, e Saiph il suo schiavo, con cui segretamente coltiva un’amicizia (invisa alle regole sociali).

Abita nel caldissimo Regno dell’Estate e non può immaginare che nel volgere di pochi giorni la sua vita verrà stravolta. Costretta a sostituire sua sorella, cercherà di evadere, sottraendosi al controllo delle terribili sacerdotesse.

Una scoperta, però, mentre prepara i piani per la fuga, la spingerà ad affrontare un lungo e doloroso viaggio attraverso i quattro Regni, nella speranza di poterli salvare da un cambiamento climatico in atto, cui nessuno crede. Al suo fianco Saiph e davanti a sé, come strade, i rami dei maestosi Talareth.

Quando ho cominciato a leggere I regni di Nashira. Il sogno di Talitha, ero sicura che Licia Troisi avrebbe regalato ai suoi lettori una figura femminile forte, dal carattere complesso e curioso. In parte, aprendo le prime pagine, mi sentivo felice perché mi sembrava di andare sul sicuro. In parte, temevo, che dopo il successo conquistato, mi sarei ritrovata davanti a schemi/storie/personaggi già in qualche modo conosciuti.

Sono stata dunque felicemente sorpresa dai due elementi che secondo me caratterizzano in modo molto deciso la narrazione. Il primo sono i Talareth, i maestosi, giganteschi alberi alle cui pendici crescono e prosperano le città dei Regni. La fuga di Talitha e Saiph si snoda sui loro immensi rami, sui camminamenti, a diversi livelli dal suolo e verso il cielo. Leggendo le descrizioni degli alberi, non ho potuto fare a meno di immaginare quanto sarebbe suggestivo per noi lettori/spettatori vedere trasposte queste scene sul grande schermo.

Il secondo elemento importante è Saiph, che non è un semplice comprimario. Non posso svelarvi quali sono le caratteristiche fisiche della razza cui Saiph appartiene e che si riveleranno fondamentali in molte situazioni. Posso dirvi però che Saiph incuriosisce tanto quanto la protagonista, senza sbiadire nel ruolo del personaggio affascinante maschile stereotipato, che spesso si incontra nei romanzi fantasy.

Quello che mi chiedo è perché, dopo tanti anni, non sia ancora pronto un film che riprenda le storie narrate da Licia Troisi. Sul grande schermo, se penso al genere fantasy, vediamo comparire davvero di tutto. Sarebbe bello ogni tanto veder premiato il lavoro di una scrittrice fantasy italiana, che offre così tanto al nostro immaginario.

Il camminamento su cui si trovavano non sembrava così diverso da quello che si erano lasciati alle spalle. Cambiava solo il Talareth che lo costituiva: le foglie erano più ampie e di un verde più squillante, la corteccia più scura, macchiata qua e là dall’argento del muschio […] le sembrava che il passaggio a Regno della Primavera simboleggiasse qualcosa di più profondo.

Autore: Licia Troisi
Titolo: I regni di Nashira. Il sogno di Talitha
Editore: Mondadori
Anno: 2011
Pagine: 432
Prezzo: € 19,00
Prezzo eBook: € 9,99
ISBN: 978880461342

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