Il libro è sacro. Anche lo scrittore?

Molti lettori sono un po’, come dire, feticisti. Hanno questo rapporto sensuale con i libri: li accarezzano, li annusano, li osservano prima ancora di leggerli. Si sorprendono persino ad amare il fruscio delle pagine tra le nostre dita. Li consideriamo, un po’ tutti, sempre e comunque una promessa: di evasione, di pensiero, di viaggio, di cultura, di divertimento.

Siamo talmente legati all’oggetto libro che non siamo in grado di disfarcene persino quando fa palesemente pena. Perché la verità è che ci sono tanti pessimi scrittori in giro. Certo, de gustibus, però ciò non toglie che molti dei libri pubblicati siano scritti in modo approssimativo o non abbiano niente da dire. Neanche ad una seconda o terza lettura.

In qualche modo, credo, l’ereader ci libererà dal feticismo e consentirà al nostro spirito critico e al nostro cinismo di condannare il tomo virtuale a morte certa con un solo click. Ben diverso che prendere quelle adorate pagine che profumano del giorno e dell’incontro di quel giorno che magari ce le ha rese care.

Ora, così come tendiamo a considerare sacro qualsiasi libro, tendiamo a dare una certa importanza anche a qualsiasi scrittore. Se un tizio sconosciuto si qualifica come scrittore si ammanta di una certa aura di rispettabilità.

Per meglio dire, in Italia chiunque pensi a se stesso come ad uno scrittore si pensa praticamente sacro quanto il libro. Tanto che mi viene da pensare che in questi ultimi anni si è perso il mestiere. Gli scrittori non fanno più la gavetta, ma corsi di scrittura creativa.

Gli editori non cercano un buon libro, ma il caso editoriale dell’anno, che faccia vendere un tot di copie. Il tutto, naturalmente, sulle ceneri della grammatica, della sintassi e, ancor più tristemente del senso.

Ultimamente, ho deciso di liberarmi di questa ossessione nei confronti dell’oggetto libro. Devo ammettere che buttare un libro nella differenziata mi sembra ancora un’oltraggio, a meno che non si tratti di una vecchia e non antica antologia scolastica, perciò ho cominciato a portarli in biblioteca.

Nei confronti degli scrittori, non potendoli mettere nella differenziata, sto cercando di mediare tra la curiosità, la voglia di novità e la riscoperta dei classici. Voi lettori di Libri e Bit invece come vivete il vostro rapporto con i libri e con gli scrittori super star?

[Photo Credits: A. Strakey su Flickr]

Lascia un commento