Jonathan Franzen, Libertà

jonathan franzen libertà Jonathan Franzen è conosciuto ai più come autore de Le correzioni, che io, per il momento, non ho ancora letto. Mi sono invece cimentata con una raccolta di saggi che Einaudi pubblicò nel 2003, intitolata Come stare soli. Franzen, al pari di Roth, consolida la tradizione narrativa americana, la rende famosa nel mondo e i suoi romanzi fanno speso gridare al capolavoro.

Ma fu vera gloria? Devo essere sincera con voi: non sono una fan della letteratura americana, per quanto, dopo un iniziale scetticismo, io abbia amato Carver. Non ho amato molto neanche Roth (di cui però mi è piaciuto Patrimonio). Con Franzen il rapporto è altalenante, perché ho reazioni diverse a seconda che parliamo delle storie che narra o dello stile con cui lo fa.

Partiamo dalle storie e in particolare da quella di Libertà. Franzen ci racconta di Walter e Patty, del loro matrimonio, del rapporto con i figli e con il vicinato e poi lentamente ci costringe a spostare lo sguardo, ad ampliarlo, non solo sulle singole vite dei vicini, ma anche sul passato dei protagonisti.


Dopo aver visto Patty muoversi nella sua vita, dopo aver sentito il parere degli altri su di lei, Franzen ci fa entrare nella sua storia personale, ribaltando così completamente i sentimenti che proviamo per la protagonista. In un movimento continuo, l’autore ci porta a conoscere la realtà americana nel suo complesso e ancora una volta lo fa attraverso le relazioni familiari.

La mia domanda è: ci volevano 626 pagine per questo? Sono una lettrice accanita e non mi spaventano affatto i volumi corposi. Tuttavia ho letto troppi racconti di Alice Munro, autrice canadese paragonata a Checov, per pensare che quantità significhi qualità. Forse ho un animo minimalista, ma la tendenza tutta americana a produrre centinaia di pagine non mi convince.

Allora perché leggere Franzen? Perché è maledettamente bravo. In un mondo in cui tutti si definiscono scrittori, Franzen lo è sul serio. Non solo per via di una prosa rifinita, di un linguaggio mai pretenzioso eppure di alto livello, capace di attirare il lettore nella storia, ma anche per la sottigliezza nel cogliere alcune sfumature del pensiero e del comportamento umano.

Se siete lettori appassionati, sarete felici della sua prosa. Se siete aspiranti scrittori, non avrete che da imparare. Io però vi consiglio, naturalmente, di dare anche un’occhiata alla Munro, inarrivabile e inquietante come pochi autori, ma avremo modo di parlare anche di lei.

Autore: Jonathan Franzen
Titolo: Libertà
Traduzione: Silvia Pareschi
Editore: Einaudi
Pagine: VI – 626
Prezzo: € 22,00
ISBN 9788806191115

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