Giornata dell’alfabetizzazione: chi lo sapeva?

alfabeto

Io no, faccio ammenda. Potete trovare tutti i dettagli sul sito dell’Unesco, che vi spiegherà a quali paesi sono andati i riconoscimenti e perché. Io, intanto, ho cominciato a riflettere sull’alfabetizzazione in Italia.

Pensiamo che ormai tutti gli italiani abbiano le competenze di base, riguardo a lettura e scrittura. Cosa si intende però per competenze di base? Ad esempio: quando giriamo per il mercato cittadino o di quartiere, diamo un’occhiata ai cartelli sulle bancarelle. Spesso non sono in lingua italiana.

Sono piuttosto delle traduzioni in italiano dai dialetti locali: borze, brios, bredelle. D’accordo, direte voi, non per tutti i lavori è richiesta una certa padronanza della lingua italiana. Ebbene, mi sono trovata davanti a relazioni redatte da geometri, avvocati, architetti.

L’uso dell’italiano era assolutamente imbarazzante. Anche per loro è un optional? Parlare e scrivere bene italiano è fondamentale solo per i professori di lettere?

Mentre riflettevo su siffatti argomenti, sono andata a farmi un giro su Wikipedia, a caccia del tasso di alfabetizzazione italiano. Vediamo un po’, secondo voi che posizione occupiamo in una classifica mondiale? Siamo tra i primi dieci? No. Tra i primi venti? Neanche.

Stando ad un rapporto delle Nazioni Unite, siamo al quarantasettesimo posto, con un 98.9. Siamo preceduti dalla Guyana, dalla Moldavia, dall’Ungheria e da molti altri paesi. Mentre vicino a noi troviamo Regno Unito e Stati Uniti.

Naturalmente i dati vanno sempre contestualizzati e interpretati (cerco di consolarmi così). Eppure, se pensiamo che buona parte della letteratura interessante degli ultimi anni non proviene dall’occidente c’è da riflettere.

Detto questo, che rapporto c’è tra alfabetizzazione e lettura dei libri? Un rapporto strettissimo. Leggere migliora notevolmente le nostre competenze linguistiche ed è anche divertente e non prevede un esame alla fine del libro. La quantità dei vocaboli che conosciamo aumenta, come aumenta un corretto uso della sintassi.

Un momento, ma che dico. Dipende tutto dai libri che leggiamo (e ultimamente mi viene da piangere, quando vado in libreria). Voi cosa ne pensate? Vi va di smontare un po’ il mio naturale pessimismo?

Photo Credits | briancray su Flickr

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