Gabriele D’Annunzio, tra genio ed eccessi

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Quando si parla di un grande come Gabriele D’Annunzio, non si sa mai da quale lato partire: se dalle sue importanti ed incredibili opere o se dai suoi opinabili eccessi. Perché nel 150esimo della sua nascita, entrambi questi suoi lati continuano ad apparire l’uno la conseguenza dell’altro.

La pioggia nel pineto“, “Le vergini delle rocce“, “Il Piacere“. Potremmo passare ore ad elencare le sue opere, tutte caratterizzate da un’impronta personale e decadente. Non dobbiamo dimenticarlo: Gabriele D’Annunzio è stato il maggiore esponente del decadentismo italiano e la sua amplissima produzione, spaziante tra poesie, opere musicali, prosa e romanzi ne è il lascito più importante. Potrà piacere o meno come persona, ma è indubbio che il peso dello scrittore nella letteratura del nostro paese sia stato ed è attualmente ancora di un certo livello.

Prendiamo “Il piacere”: vista all’interno della composizione dannunziana è il capitolo dei Romanzi della rosa forse più noto. Letto in ambito internazionale è senza dubbio la composizione che ha dato vita al decadentismo italiano ed alla corrente dell’estetismo letterario nel nostro paese.

Nel ricordare Gabriele D’Annunzio, oggi però vogliamo focalizzare la nostra attenzione su un diverso aspetto della sua vita, che non è quella delle donne da lui amate, ma del suo lavoro da pubblicitario. Non ci credete? Eppure vi sono dei prodotti, addirittura una catena di esercizi commerciali i cui nomi sono stati scelti da lui. Un esempio? La Rinascente. Ed ancora, quello che personalmente mi ha stupito più di tutti, i biscotti Saiwa. E’ davvero stupefacente come molto dello scrittore sia ancora vivo ed utilizzato tra noi a prescindere dalle sue opere che, è inutile dirlo, rimangono il suo lascito più importante per noi.

In questo speciale anniversario, i 150 anni dalla sua nascita, proviamo a riscoprirlo. Male non ci fa davvero. E chissà che in qualche modo riusciremo a comprenderlo di più questo decadente, irrequieto ma talentuoso autore.

Photo Credit | Getty Images

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