L’ebook non toglie intimità alla lettura

ebook non toglie intimità letturaL’ebook non toglie intimità alla lettura. Perché dico questo? Perché leggendo le dichiarazioni rilasciate da Amitav Ghosh, uno dei più grandi scrittori indiani contemporanei in merito al libro digitale raccolte dal settimanale “L’espresso” e riportate anche da noi in un reportage della nostra amica Giada di qualche giorno fa sono decisamente inorridita. Secondo lo scrittore il libro elettronico renderebbe la lettura di un’opera “farraginosa”.

Guardiamo ai sinonimi di questa parola: inutile, sconclusionata, caotica.  Non so quale sia la vostra impressione, ma io non ho mai provato tale sensazione leggendo un ebook. Certo, non si ha fra le mani la sensazione della pagina cartacea, e l’odore della stessa manca inesorabilmente. Ma da qui a dire che l’esperienza di lettura non sia intima, ce ne vuole davvero.  Ecco la risposta dello scrittore quando gli è stato chiesto quale fosse stato il primo ebook che avesse mai letto e le sue impressioni.

Un mio libro, “Il palazzo degli specchi”. Aveva appena vinto proprio il Frankfurt E-Book Award, qualche anno fa (il 2001, N.d.R.). Ed ero curiosissimo di vedere che tipo di esperienza comportasse. C’è qualcosa che resta stranamente difficile nella lettura di un e-book. Per esempio, dare uno sguardo alle note finali, o quelle a piè di pagina, è ancora molto complicato. Rende l’esperienza della lettura farraginosa. Sono certo però che questi limiti tecnici, in futuro, con lo sviluppo tecnologico, saranno superati.

Sulle note a piè di pagina siamo in totale accordo: una delle prime “innovazioni” sulle quali lavorare in tal senso sugli ereader è proprio trovare il modo di rendere agevole la loro consultazione.  Ma non vi è niente di complicato in un libro elettronico, o di sconclusionato. Ci si può porre comodamente in un angolo a leggerlo come qualsiasi libro cartaceo, godendo di un’impaginazione seria e ben curata.

Di differente da un libro cartaceo vi è l’impossibilità (per il momento) di poter godere di un e-ink a colori e di poter calcolare il proprio libro in pagine invece che in percentuale. E’ davvero un problema così insormontabile?

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