L’ebook basta davvero? Il conflitto

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Possedere il libro cartaceo e desiderare di possedere anche l’ebook. Non so se è una sensazione comune a tutti, ma personalmente ho sperimentato questo desiderio da quando possiedo un ereader. Specialmente per ciò che riguarda i miei autori preferiti, con i quali ho riempito le librerie di casa, se posso, acquisto anche la versione elettronica. Sempre che ovviamente il prezzo sia accessibile.

Ho provato anche la sensazione opposta: quella di comprare il libro cartaceo di romanzi digitali che mi sono piaciuti particolarmente. Non so spiegare di preciso cosa mi prenda in quel caso, ma l’esempio più eclatante ve lo posso portare con quello che è il mio libro preferito per definizione: Jane Eyre. Ne ho almeno quattro versioni differenti: al momento due cartacee e due elettroniche. Ho il primo libro, da me comprato (che ho scoperto solo recentemente non essere la versione integrale, N.d.R.); la versione integrale del romanzo, la stessa in ebook ed una versione digitale in lingua originale.

Un po’ da pazzi, vero? Ve lo concedo. Tralasciando quella in lingua inglese gentilmente offerta a titolo gratuito da Amazon qualche tempo fa, le altre hanno rappresentato un acquisto nato dall’impulso. Per alcuni libri questa voglia di possedimento “duale” è nata dal fatto di aver comprato prima la versione digitale per poterla leggere in anticipo rispetto alla versione italiana, o perché magari introvabile in una edizione cartacea. Versioni alle quali poi il volume fisico è stato comunque aggiunto.  L’ereader e l’ebook hanno ancora un enorme potenziale non utilizzato, ma talvolta la consistenza del libro è qualcosa alla quale non si può rinunciare. Ed allo stesso tempo, anche se si possiede l’opera cartacea, è difficile rinunciare alla versatilità dell’ebook ed al suo poter essere portato ovunque.

E’ un conflitto impossibile da sanare. Non è male però: probabilmente sarà alla base della sopravvivenza del libro cartaceo per i prossimi decenni.

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