La discesa dei luminosi, recensione

provenzi-loiacono-la discesa dei luminosiLa discesa dei luminosi racconta la storia di un gruppo di ragazzi universitari alle prese con le profezie dei Maya. Detta così, potrebbe sembrare il solito libro furbo, dato che esce il 25 gennaio 2012, anno in cui tutti probabilmente scompariremo.

In realtà, come già mi era accaduto leggendo Starcrossed, trovo che il romanzo offra ai giovani lettori la possibilità di incuriosirsi e dunque informarsi di più sugli elementi che le varie religioni e credenze hanno in comune.

Non parliamo di fantasticherie, ma di dati raccolti dagli studiosi di Storia comparata delle religioni che hanno trovato incredibili affinità nei racconti tramandati da sacerdoti, sciamani, profeti di epoche e parti del mondo diverse tra loro (una delle coincidenze più note è quella tra il racconto biblico del diluvio universale e quello molto simile presente nella storia sumera di Gilgamesh).

Nel romanzo Viola, che ha perso sua madre Arianna, archeologa, decide di seguirne le orme per risolvere il mistero di cui si stava occupando. Mentre di dedica alla stesura della tesi di laurea, presso l’università di Venezia, incontra Jude, che racconta di essere nato in Australia, di aver studiato in Inghilterra e di essere interessato agli studi sui Maya perché erano la passione di suo padre.

Viola non sa se fidarsi o meno di Jude. Intuisce che nasconde qualcosa, ma per un po’ decide di stare al suo gioco. Jude, d’altronde, si rende subito conto che Viola è diversa dalle altre persone della Terra, perché resiste alle sue capacità persuasive. Mentre, però, cerca di conquistarne la fiducia, sua sorella Danielle arriverà a Venezia e complicherà la situazione.

Mentre aumenta il gruppo di persone coinvolte nelle indagini su un prezioso manufatto che potrebbe salvare l’umanità dalla distruzione, il lettore viene trascinato tra epoche e civiltà lontane tra loro e ugualmente affascinanti. Il mito di Quetzalcoatl, il serpente piumato della tradizione azteca, chiamato dai Maya Kukulkán, sembra essere in stretta relazione con quello di Ra e altre divinità presenti nella mitologia mondiale.

Riusciranno Viola e Jude a risolvere il mistero, a impedire che altre persone vengano coinvolte nella loro ricerca? Chi è veramente Jude e perché controlla costantemente le sue emozioni? Sarà in grado di proteggere Viola dall’apocalisse prevista per il 2012, quando Kukulkán tornerà sulla terra?

La trama e le curiosità di questo libro sono molto articolate per riuscire a sintetizzarle in modo corretto e soprattutto senza svelare troppo. Vi dico soltanto che le due autrici sono riuscite a svolgerla in modo piacevole.

Il romanzo è ben scritto, i personaggi bene caratterizzati, la storia d’amore (finalmente) plausibile e l’Italia che fa da sfondo alla storia non è quella del bucato steso ad asciugare fuori dalle finestre e delle vespe in quantità industriali di cui solitamente leggo nei romanzi non italiani.

Dopo qualche tentativo sullo schermo comparve l’immagine di una creatura bellissima, inondata di luce, che minacciava un demone avvolto dalle fiamme. Leggendo il testo sottostante, Viola apprese che era una rappresentazione degli spiriti della Terra visti con gli occhi degli sciamani dell’America Centrale. L’autore spiegava che i concetti di “angelo” e “demone” erano presenti anche tra i Sumeri e i Babilonesi, che li chiamavano “baal”.

Titolo: La discesa dei Luminosi
Autore: Ilenia Provenzi, Francesca Silvia Loiacono
Editore: Giunti
Anno: 2012
Pagine: 448
Prezzo: € 14,50
ISBN 9788809768864

1 commento su “La discesa dei luminosi, recensione”

  1. Bella recensione, io sto leggendo il libro e concordo pienamente. Finalmente una trama intrigante e che affonda nella mitologia, e una storia d’amore che non replica lo schema della “passione inarrestabile a prima vista”. Molto meglio dei vari successi d’oltreoceano che ci hanno propinato finora…

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