Sono pochissimi, è vero, ma per fortuna esistono: stiamo parlando dei manuali gratis, quelle piccole perle di conoscenza che vengono dispensate senza dover pagare oro e dalle quali sia noi, che le case editrici, dovremmo apprendere molto. Io Lavoro è un manuale gratuito scritto da un ragazzo comune che, per aiutare i suoi coetanei e le nuove generazioni, ha scelto di creare un piccolo tesoro da leggere e imparare a memoria per essere sfruttato durante una delle fasi più critiche nella vita di un giovane: cercare lavoro. Io Lavoro è stato scritto da Giacomo Papasidero, un giovane di Catania che, dopo anni di ricerca e lavoro in alcuni dei centri per l’impiego più famosi, ha deciso di stilare una lista di linee guida da seguire prima di iniziare la ricerca dell’impiego, un how-to molto importante pronto a guidare i giovani verso piccoli ma importanti step, dalla scrittura del Curriculum, al primo contatto con l’azienda che abbiamo scelto, fino al primo colloquio. Il manuale è assolutamente gratuito e scaricabile da internet, una risorsa che l’autore stesso ha scelto di lasciare libera e aperta a tutti i ragazzi italiani, una decisione che mai come ora risulta davvero utile.
Recensioni
Recensioni letterarie di libri ed ebook di ogni genere.
Jonathan Franzen, Libertà
Jonathan Franzen è conosciuto ai più come autore de Le correzioni, che io, per il momento, non ho ancora letto. Mi sono invece cimentata con una raccolta di saggi che Einaudi pubblicò nel 2003, intitolata Come stare soli. Franzen, al pari di Roth, consolida la tradizione narrativa americana, la rende famosa nel mondo e i suoi romanzi fanno speso gridare al capolavoro.
Ma fu vera gloria? Devo essere sincera con voi: non sono una fan della letteratura americana, per quanto, dopo un iniziale scetticismo, io abbia amato Carver. Non ho amato molto neanche Roth (di cui però mi è piaciuto Patrimonio). Con Franzen il rapporto è altalenante, perché ho reazioni diverse a seconda che parliamo delle storie che narra o dello stile con cui lo fa.
Partiamo dalle storie e in particolare da quella di Libertà. Franzen ci racconta di Walter e Patty, del loro matrimonio, del rapporto con i figli e con il vicinato e poi lentamente ci costringe a spostare lo sguardo, ad ampliarlo, non solo sulle singole vite dei vicini, ma anche sul passato dei protagonisti.
Raymond Carver. Una vita da scrittore, di Carol Sklenicka
Decisamente corposa e imponente questa biografia di Raymond Carver. Quasi ottocento pagine di dettagli, curiosità, dati, interviste, citazioni, raccolte in diversi anni da Carol Sklenicka, scrittrice, saggista e docente di scrittura creativa.
Il lavoro realizzato dalla Sklenicka è davvero minuzioso e la prima impressione che ne ho ricevuto è che tutti coloro che hanno conosciuto Carver, in qualche modo, giustamente, ce ne danno una loro versione, spesso in contrasto con quella altrui.
La prima infanzia e la giovinezza di Ray erano state tremende, per via dei problemi familiari (l’alcolismo del padre, il carattere della madre) oppure erano trascorse tutto sommato normalmente come suggerisce suo fratello James?
I rapporti con la prima moglie erano ancora forti, come la stessa Maryann sembra suggerire, o era più importante Tess, la seconda moglie che lo accompagnò negli ultimi anni di vita e contribuì al suo successo di scrittore?
Cose Preziose, di Stephen King: recensione
Se siete alla ricerca di un libro di Stephen King dotato della giusta dose di horror puro, Cose preziose è il libro adatto a voi. Non è un libro leggero da leggere, si va sull’ordine delle 300-400 pagine nelle quali diverse storie si intrecciano ed alcuni personaggi che appaiono magicamente da altri racconti ed altri mondi dello scrittore.
Doppio sogno o Eyes Wide Shut?
Meglio Doppio sogno , il romanzo di Arthur Schnitzler, o Eyes Wide Shut, il film che Kubrick ne ha tratto? Solitamente quando parliamo di film tratti da libri, la risposta è scontata ed è sempre a favore del libro. Questo è un caso diverso e mi fa pensare a quanto successo con Il signore degli anelli.
Gli amanti del romanzo di Tolkien hanno amato anche il film, perché al di là dei necessari ridimensionamenti, ha colto perfettamente lo spirito della storia. Anche Kubrick lo ha fatto, adattando il romanzo del 1925 ai nostri giorni e rendendo credibili Tom Cruise e la Kidman nei loro ruoli. Tuttavia, rispetto a quello di Peter Jackson, il film Kubrick è leggermente più infedele al romanzo.
Doppio sogno di Arthur Schnitzler
Sotto le 200 pagine, ma inquietante ed incisivo come un romanzo corposo, Doppio Sogno racconta la storia di un giovane e benestante medico, Fridolin, e di sua moglie Albertine. I due conducono una vita tranquilla: lui è sempre impegnato con il suo lavoro, lei si occupa della figlia e della casa.
Fridolin si è fidanzato con Albertine quando lei era appena diciassettenne. Illibata, ignara dei rapporti tra uomo e donna. Lui, invece, ha già avuto diverse altre esperienze, di cui metterà poi a parte la giovane moglie. Tutto nella norma, considerando che il romanzo è stato scritto nel 1925 e ritrae la società del tempo.
Senonché Fridolin scoprirà che sua moglie, pur non avendo alcun genere di esperienza, prova attrazione verso altri uomini, ha delle pulsioni sessuali e nei suoi sogni preferisce scappare con un altro e abbandonare il marito.
Turbato da queste rivelazioni, si lascerà andare alla propria curiosità e alle proprie pulsioni partecipando di nascosto ad una festa che sembra sfociare in un orgia.
Favole al telefono, di Gianni Rodari: recensione
Favole al telefono di Gianni Rodari è il libro che ogni bambino dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Un volume che ogni adulto non dovrebbe mancare di possedere e sfogliare. Per ciò che mi riguarda, da bambina che aveva imparato molto presto a leggere (intorno ai 4 anni, n.d.r) grazie anche ad un continuo stimolo famigliare, per molti anni questo libro ha rappresentato una sorta di sacro grall personale.
Jane Austen Book Club: meglio il film
Jane Austen Book Club racconta la storia di un gruppo di lettura di donne (Bernadette, Prudie, Allegra, Sylvia e Jocelyn), più un solo uomo (Grigg), che ha deciso di leggere e commentare tutti i romanzi della famosa scrittrice. Naturalmente i loro incontri, come l’organizzazione del club, sono l’occasione per scoprire le loro storie personali e le loro vicende amorose.
Ho comprato il libro in quanto amante di Jane Austen e devo dire che l’idea mi piace, che le storie sono interessanti, ma che non ho trovato altrettanto appassionante il ritmo narrativo e la gestione degli intrecci.
Più di là che di quà, di Antonio Amurri: recensione
Più di à che di qua. E’ la stessa sensazione che si prova leggendo l’omonimo (alla battuta) libro di Antonio Amurri. Si, perché si rischia letteralmente di morire dalle risate, facendosi travolgere da uno stile leggero e veloce di scrittura unita alla sapienza ed all’umorismo, a metà tra il romano e l’inglese dello scrittore, uno dei maggiori autori televisivi dei suoi tempi.
La settima onda, di Daniel Glattauer
La settima onda, di Daniel Glattauer, è il “come va a finire” dell’amatissimo Le ho mai raccontato del vento del nord, di cui vi ho parlato ieri. Se non avete ancora letto nessuno dei due romanzi, allora, rapidamente, vi consiglio di comprare soltanto il primo e di non leggere questo post, perché svelerò alcuni dettagli importanti della storia.
Per chi ha già letto il primo: non comprate il secondo. D’accordo, ci siamo rimasti malissimo quando in risposta all’ultima email di Emmi arriva un messaggio dell’amministratore di rete.
Tuttavia, nel momento in cui chiudiamo il romanzo, veniamo anche investiti da una marea di domande che ci costringono a riflettere: di chi è la responsabilità di quanto è accaduto?
Di Emmi? Leo poteva anche aspettare e cercare di capire invece di sparire nel nulla per sei mesi? E il marito di lei: aveva il diritto di intromettersi nella storia o non avrebbe dovuto piuttosto parlare con sua moglie? Una storia virtuale non rischia di farci vivere solo di fantasie?
Quanto ci vorrà, ammesso che vada bene, per ridare all’uomo delle email una concretezza, difetti compresi, che il computer, come intermediario, inevitabilmente, smussa?