Le brave ragazze non leggono romanzi

copertina brave ragazzeVi capita mai di essere conquistati da un libro che ancora non avete letto? A me succedendo con Le brave ragazze non leggono romanzi. Non sapevo che alle donne venisse davvero sconsigliata, in tempi antichi, la lettura dei romanzi.

Quello che sapevo, per esperienza diretta, è che una donna che legge non piace, non a tutti. Forse a quarant’anni è una carta che ti puoi giocare per guadagnare in personalità visto che le oche con le rughe diventano velocemente patetiche. Un ritocchino costa sempre più di una serie di libri in edizione economica, no?

Torniamo a noi: non dimenticherò mai un uomo che mi disse che il mio problema era che pensavo. Per fortuna non era il mio tipo e il commento mi rattristò, ma non mi ferì.

Dopo aver combattuto anni con l’assurdo luogo comune che vuole che le donne più appetibili siano anche le meno colte, però mi accorgo che non è finita. Ho scoperto un altro insospettabile pregiudizio riguardo la lettura delle donne.

Questa volta il pregiudizio viene dagli ambienti colti. Una donna di una certa formazione e di una certa cultura è una donna, come dire, non dico frigida, ma che non si espone troppo, che non parla di certi argomenti, che relega la propria carica sensuale nello scantinato perché non fa cultura. Sesso e cultura sono un’accoppiata perdente sia per gli amanti dei libri che per chi i libri li ritiene inutili.

Dopo aver letto le righe di presentazione del libro, che vi propongo subito, mi sono detta che era ora che qualcuno smontasse tutta questa fuffa:

Si può dire che questo libro spigliato e pieno di smaltata ironia raggiunga il suo obiettivo: ribaltare i luoghi comuni legati alla lettura femminile, svelando la funzione di monumento ai vizi moderni che ha incarnato negli ultimi tre secoli. Consumatrici carnali di paccottiglia sentimentale, le giovani che divorano libri come fossero caramelle non sono intellettuali emancipate ma folli erotomani e lettrici selvagge; per questo Rosseau diceva che nessuna ragazza dai casti costumi dovrebbe leggere romanzi. Un ammonimento che ebbe lunga vita, come ci racconta Francesca Serra, passando da Alice all’inseguimento del Bianconiglio, alla Novella Eloisa che legge avidamente le lettere dell’amato Saint-Preux, fino a Marilyn Monroe, colta in uno dei suoi ultimi scatti sulla spiaggia di Long Island, mentre sfoglia l’Ulisse di Joyce. Diventare grandi lettrici è il primo passo verso il baratro morale e sessuale. Spesso conduce alla morte, come dimostra la povera Emma Bovary, che se avesse seguito i consigli di Rousseau sarebbe ancora viva, con una nidiata di figli.

Autore: Francesca Serra
Titolo: Le brave ragazze non leggono romanzi
Editore: Bollati Boringhieri
Anno: 2011
Pagine: 159
Prezzo: € 12,00
ISBN 8833922332

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