Barnes&Noble e Microsoft: è guerra sugli ereader

Sembra proprio che quando il punto della questione è rappresentato dagli ebook, non ci possa essere proprio pace per i principali protagonisti della loro crescita. Non storcete la bocca: in Italia saranno forse poco diffusi, ma in America il loro mercato è tra quelli in maggiore sviluppo ed anche un minimo particolare fuori posto rischia di inficiare i proventi ad essi relativi.

Un esempio calzante in questo caso è il rapporto conflittuale attualmente in atto tra la Barnes& Noble, la FoxConn la Inventec e la Microsoft. Quest’ultima aveva infatti accusato gli altri interlocutori da noi nominati di aver violato i diritti di proprietà intellettuale dell’azienda al momento della realizzazione dei loro ereader.

E se si parla in particolare di Nook e Nook Color, non rimangono fuori dall’equazione alcune applicazioni per la lettura di ebook riguardanti il sistema operativo Android.

Horacio Gutierrez, vicepresidente e responsabile della proprietà intellettuale in Microsoft, ha accusatom attraverso un comunicato:

La piattaforma Android viola un certo numero di brevetti di Microsoft e le aziende che progettano e vendono i dispositivi Android devono rispettare il nostro diritto di proprietà intellettuale.

Il colosso creato dal Bill Gates avrebbe a tal proposito organizzato anche un programma di lincenza particolare specificatamente messo a punto per i produttori di dispositivi basati sul sistema operativo di Google. Ovviamente la risposta degli interessati non si è fatta attendere.  Dalla Barnes&Noble fanno sapere:

Redmond non ha inventato nulla, né effettuato ricerche, né sviluppato o reso pubblico un dispositivo con sistema operativo Android o altri sistemi open-source e vuole, alla fine, mettere le mani su qualcosa che la società non ha creato.

Secondo i vertici dell’azienda in questione, questo sarebbe semplicemente un mezzo per rendere meno attraente e più problematico Android, sia per un eventuale produttore che per il consumatore. E rispedendo le accuse al mittente accusa la Microsoft di abuso di posizione dominante.

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