La bambina buona, di Chiara Rapaccini

bambina buonaCi sono alcuni libri che mi colpiscono senza un motivo apparente. Magari vengo colpita dalla copertina o dal titolo e allora non resisto è una sorta di amore a prima vista e allora mi ci fiondo, senza sapere nulla dell’autore, dell’autrice in questo caso, o della storia.

Ho cominciato La bambina buona così, a scatola chiusa. Non ho letto le note in copertina, non ho sbirciato tra i capitoli (come faccio di solito) non mi sono assolutamente informata su chi lo aveva scritto.

Così mentre leggevo non mi rendevo conto che stavo per entrare in un pezzo di storia, straordinariamente lontana eppure tanto vicina alla mia.

Tra me e l’autrice ci sono infatti ben sedici anni di differenza, eppure mentre racconta della sua infanzia, delle citazioni materne, dello stereotipo della brava bambina da tenere sempre a mente e di Pierino il Porcospino, io ritorno alla mia di infanzia.

Ad un’Italia, a un modo di pensare alle donne, al sesso, al corpo, alle relazioni familiari che è ancora molto presente, sebbene sotto mutate forme. Ad ogni modo, la storia di questa bambina bionda, viziatissima, eppure costretta a non essere se non ciò che gli altri desideravano è lucida, divertente, seria, un po’ folle, tanto quanto basta per inchiodare il lettore dalla prima all’ultima pagina.

Le illustrazioni che punteggiano il racconto di Chiara Rapaccini completano il quadro e quasi suggeriscono una via, una lettura diversa, più ironica della propria vita. Lettura che può a volte rivelarsi salvifica.

Certo, poi, leggendo, il nome Rapaccini ha cominciato a lavorare nella mia testa fino a che non l’ho collegato alle illustrazioni per bambini. Non l’avevo invece assolutamente messo in rapporto con Mario Monicelli, di cui la scrittrice, illustratrice e designer è stata compagna e con cui ha avuto una figlia, Rosa. Un motivo in più, la curiosità a proposito della loro storia, per leggere questo bel libro.

Mi piace osservarli, i ragazzini, quando giro per la città. Immagino di sapere cosa pensa un bimbetto strattonato dalla mamma per strada perché non vuole camminare. Ha uno sguardo umiliato perché si vergogna di essere sgridato in pubblico. Prima si guarda intorno per scrutare la reazione dei passanti, poi si mette a piangere esageratamente per odio prima di tutto, ma anche per far pena alla mamma. I bambini sanno controllare il proprio pianto, lo sanno prolungare come fosse uno strumento musicale e prolungare a seconda della bisogna. In caso estremo il bambino arrabbiato si butta per terra […] Io ho passato la mia infanzia sdraiata per terra e trascinata sui marciapiedi di Firenze e lo so bene. Mia figlia ha fatto di peggio.

Autore: Chiara Rapaccini
Titolo: La bambina buona
Editore: Sonzogno
Anno:
Pagine: 272
Prezzo: € 18,00
ISBN: 978-88-454-2509-7

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