Addio a Miriam Mafai

Ho letto pochi minuti fa della morte di Miriam Mafai, classe 1926, inviata speciale, giornalista ed editorialista per il quotidiano la Repubblica, alla cui fondazione aveva partecipato. Tuttavia, definire la Mafai giornalista sembra, oggi, riduttivo. In troppi si fregiano del titolo a torto, mentre un personaggio del suo calibro era, come dire, una del mestiere. Una che aveva lavorato duro, che si era fatta le ossa sul campo.

Chi sono io allora per parlare della Mafai, io che la conoscevo così poco? Nessuno, eppure la sua morte mi ha colpito perché per me era un personaggio quasi senza tempo e senza limiti e non perché ne condividessi tutte le idee, ma perché era una di quelle donne vere, intellettualmente oneste, che hanno fatto l’Italia, che l’hanno amata, contestata e raccontata. Perché con il suo lavoro ha messo sotto una lente speciale la condizione delle donne italiane e ne ha parlato in diversi articoli e saggi.

Vi lascio al volo due testi per cominciare a conoscerla, due fra i tanti della sua premiata produzione: Il morso della mela. Interviste sul femminismo (scritto a più mani) e l’importante Diario Italiano 1976-2006, che comprende gli articoli scritti nella sua rubrica su la Repubblica.

Lascia un commento